
La Borsa di Hong Kong promuove lo shopping di Prada che ha riportato Versace in Italia sborsando 1,25 miliardi: il titolo del gruppo presieduto da Patrizio Bertelli (nella foto) ha, infatti, chiuso la seduta di ieri con un rialzo del 2,4% a quota 49 dollari. L'ad di Prada, Andrea Guerra, nel corso della conference call di giovedì, ha sottolineato che per integrare e rilanciare Versace saranno necessari tempo e pazienza. L'acquisizione, che dovrebbe essere finalizzata nella seconda parte di quest'anno, è stata intanto apprezzata anche dalle banche d'affari.
Equita, dal canto suo, conferma la raccomandazione buy su Prada, riducendo però il prezzo obiettivo da 77 a 73,5 dollari di Hong Kong (hdk). Per gli esperti della sim, però, il rapido miglioramento della redditività incorporato negli obiettivi di Capri Holding per Versace potrebbe ritardare di almeno un paio d'anni, «considerando anche il contesto di settore. Vediamo il rilancio di Versace come un processo lungo e impegnativo, che diluisce marginalmente l'equity story di crescita visibile e costante dei due marchi principali, Prada e Miu Miu», spiega il report.
«Tuttavia, questo ci sembra già incorporato dal titolo, alla luce di una performance più debole dei peers». Gli analisti di Jefferies raccomandano l'acquisto del titolo con target a 79 hdk perché «Prada è molto più attrezzata rispetto a Capri per sostenere la rinascita dello storico marchio italiano». Morgan Stanley conferma la raccomandazione overweight (sovrappesare, ndr) e il prezzo obiettivo a 76 hkd. «Riteniamo che il turnaround di Versace sarà complesso, costoso e lungo. Nel nostro scenario base», l'operazione probabilmente non avrà un effetto positivo sull'utile per azione prima del 2028; «detto questo», commentano gli analisti, «riteniamo che il gruppo Prada stia procedendo con questa acquisizione da una posizione di forza» Intesa Sanpaolo, da parte sua, conferma la raccomandazione buy (comprare, ndr) e il prezzo a 81 hkd. Nel frattempo, il patron di Diesel e presidente della holding OTB, Renzo Rosso, in un'intervista all'agenzia Bloomberg ha rivelato che voleva Versace (e Jimmy Choo) tanto da aver presentato un'offerta a febbraio in linea con i valori di quella di Prada. Ma «non è mai stata presa in considerazione, e non sappiamo perché, anche se la nostra offerta era in linea con l'accordo finale», ha dichiarato Rosso.
L'imprenditore veneto, tuttavia, rimane vigile e volge il suo sguardo altrove.
Al momento cerca nuove potenziali acquisizioni, ha molti dossier sul tavolo ma non ha alcuna intenzione di comprare solo per il gusto di farlo. Nel mirino potrebbe però finire Etro, oggi controllata da L Catterton, la società di private equity sostenuta dal fondatore di Lvmh Bernard Arnault.
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