Fenomeno GameStop a Wall Street. Ieri il titolo della società che vende videogiochi in negozi fisici, e che dunque pareva destinata alla chiusura come già la catena Blockbuster, ha segnato un altro forte rialzo (+16%). I titoli della società sono passati in pochi giorni da 40 a oltre 80 dollari con punte di 120. Ebbene venerdi scorso il titolo GameStop ha dato vita a un colossale «short squeeze». Risultato: i ribassisti, quelli che puntavano a vedere il titolo a 20 dollari, sono stati massacrati a colpi di acquisti da parte di «daily traders» operanti su piattaforme on-line. Questi ultimi, scambiandosi informazioni su un social dedicato, hanno deciso che il piano di rilancio dell'azienda, che vuole diventare la Amazon dei videogame, è interessante. E quindi hanno cominciato a comperare non solo titoli ma opzioni call, al fine di mettere nell'angolo chi voleva far soldi scommettendo al ribasso. Anche perchè se il flusso di acquisto è tale da spingere comunque l'azione al rialzo, la chiusura forzata degli shorts, prima di incorrere in perdite incontrollabili , spinge ancora di più i corsi azionari.
Venerdi, dopo la prima sospensione in asta di volatilità, il titolo della catena di videogame è stato quello con maggiore attività di trading dell'intero mercato americano. Ora gli esperti si aspettano che i titoli ritrovino un nuovo equilibrio ma del caso GameStop parlano tutti a Wall Street visto lo strapotere esercitato dai social sull'andamento in Borsa.
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