Mancano pochi giorni al primo ottobre. In quella data la pubblica amministrazione introdurrà alcune modifiche che cambieranno il vivere quotidiano per una buona fetta della popolazione italiana. Queste riguarderanno da vicino imprese e famiglie. Partiamo dalle prime: le imprese. Per queste sarà obbligatorio possedere un indirizzo Pec di posta elettronica.
La Pec diventa obbligatoria
Il decreto Semplificazioni prevede che entro il primo ottobre tutte le imprese, già costituite in forma societaria, comunichino al registro delle imprese il proprio domicilio digitale, se non hanno già provveduto a tale adempimento. Parliamo della Pec, cioè la mail certificata. A partire da quella data, ogni azienda deve averne una. Alle società che ne saranno sprovviste ne verrà fornita una d’ufficio, ma dovranno pagare una sanzione che va dai 206 a 2.064 euro. Nel caso invece delle imprese individuali la multa è compresa tra i 30 a 1.548 euro, anche se non è prevista una data entro la quale si debba comunicarla al proprio Ordine. Se non si ottempera alla legge, l’Ordine dopo una diffida sarà costretto a sospendere il professionista dall’albo.
"Possedere un indirizzo di posta elettronica certificata, che facilita i rapporti con la pubblica amministrazione, era già un obbligo dal 2008 per le società e dal 2012 per le imprese individuali. Ma se la mancata comunicazione prevedeva finora solo una sospensione temporanea per l’invio di pratiche telematiche al registro imprese, ora invece può comportare una multa", ricorda Unioncamere. Le sanzioni sono dunque raddoppiate o triplicate rispetto alla norma precedente.
La deroga alle sanzioni prevista dal dl Semplificazioni riguarda soltanto le imprese alla prima iscrizione: per queste scatta la sospensione della domanda in caso di mancata indicazione del proprio domicilio digitale. Le sanzioni scattano, in questo caso, se non si provvede a integrare la domanda.
Badanti e babysitter: cosa cambia
Altra novità riguarda il nuovo contratto per le babysitter e le badanti. Un giorno da tenere a mente è l’8 settembre scorso. In questa data è stato rinnovato il contratto nazionale di colf e badanti: 12 euro lordi in più in busta paga a partire da gennaio. Le novità più interessanti, però, non riguardano gli aumenti. Per la prima volta un contratto nazionale offre, come scrive il Corriere della Sera, forme di welfare anche per la parte datoriale - in questo caso le famiglie - oltre che per il lavoratore. Il nuovo contratto collettivo avrà efficacia dal primo ottobre e il contributo raddoppia. Questi soldi servivano a finanziare prestazioni di vario tipo per colf e badanti, in larga parte assistenza sanitaria. Ora, come detto, si raddoppia a 6 centesimi: 4 versati dalla famiglia e 2 dal lavoratore. Su 6 centesimi 5 finanzieranno forme di assistenza per colf e badanti e 1 andrà a creare una forma di assicurazione per il datore di lavoro rispetto al rischio di non autosufficienza.
Inps, si accederà al portale solo con lo Spid
Infine, l’Inps. I cambiamenti derivano sempre dal dl Semplificazioni dello scorso luglio. E l’obiettivo è estendere la digitalizzazione nella pubblica amministrazione.
Entro il 28 febbraio 2021 è previsto che l’accesso a tutti i servizi digitali delle Pa avvenga esclusivamente tramite l’identità digitale Spid, o la carta d’identità elettronica. A partire dal primo ottobre l’Istituto di previdenza non rilascerà più il "pin" come credenziale di accesso ai propri servizi, dunque lo Spid diventa l’unico modo per accedere ai servizi online della Pa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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