Industria dell'auto nuovamente in fermento su entrambe le sponde dell'Atlantico. Negli Usa, il colosso Gm (dopo i passati no a Fca e il flop dell'accordo con Psa) individua ora nella giapponese Honda il partner strategico ideale con il quale cooperare sul fronte di acquisti, ricerca e sviluppo, logistica e servizi di connessione. In Europa, invece, è il neo ad di Renault, Luca De Meo, a dare il primo forte segnale su come intende cambiare il gruppo, a partire dalle sue marche da riunire in quattro business unit: Renault, Dacia, Alpine e Nuove Mobilità. In evoluzione, inoltre, ci sono il legame tra Volkswagen e Ford nonché il matrimonio in itinere tra Fca e Psa.
Gm e Honda intendono sviluppare congiuntamente una gamma di veicoli da commercializzare con i rispettivi marchi, oltre a condividere piattaforme e motori sia tradizionali sia elettrificati. L'accordo rappresenta un rafforzamento dei legami decennali tra Gm e Honda, che hanno già portato ad avviare diversi progetti congiunti.
In casa Renault, il piano di De Meo ha decorrenza immediata. «L'azienda - ha spiegato l'ad italiano - ha bisogno di cambiare il modulo di gioco e di passare dalla ricerca dei volumi a quella del valore e della redditività. Un'organizzazione focalizzata su quattro forti marche e grandi funzioni trasversali consentirebbe di lavorare in modo più semplice, più orientato ai mercati e ai clienti, con uno spirito di squadra, per andare alla ricerca del miglior risultato possibile. Questa è una leva fondamentale per la ripresa del gruppo».
Ecco chi guiderà le business unit: l'ad De Meo agirà su Renault; Denis Le Vot, direttore regioni, commercio e marketing del gruppo, si occuperà di Dacia; a Cyril Abiteboul, direttore generale di Renault Sport Racing, toccherà Alpine; Clotilde Delbos, vicedirettore generale e direttore finanziario, lavorerà sulle Nuove Mobilità.
Il magazine francese Le Point ha intanto dedicato all'ex manager di Fiat una lunga intervista, dal titolo: «Il piano di De Meo per salvare Renault», a riprova della sfida importante e non facile che lo stesso De Meo, reduce dai successi al volante di Seat, ha accettato di affrontare.
Un'intervista nella quale si parla dell'ex numero uno Carlos Ghosn, del suo maestro Sergio Marchionne, dell'alleanza con Nissan e Mitsubishi e di Cina, ma che guarda soprattutto al futuro e ai punti di forza di Renault. «La sua anima sta nelle radici - dice De Meo -; questo marchio è stato sempre più creativo degli altri».
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