Alla fine il governo ha deciso: taglio alla rivalutazione delle pensioni. Di fatto anche il governo gialloverde di Salvini e Di Maio si appresta a seguire la strada dell'esecutivo Letta con un adeguamento degli assegni pieno solo per i ratei dal 1500 a 2000 euro. Nel pacchetto pensioni, secondo quanto riporta ilMessaggero, troverebbe spazio il congelamento delle rivalutazioni per gli assegni più alti. E Luigi Di Maio su questo punto era stato molto chiaro nelle scorse settimane. In piena bufera sul taglio alle pensioni d'oro con il fronte con la Lega aperto, il grillino aveva fatto sapere che ci sarebbe stato un "raffreddamento" proprio sulle rivalutazioni.
E così adesso è molto probabile che venga confermato un adeguamento a metà. La riduzione percentuale del recupero dell'inflazione verrà applicata su tutto l'assegno e non sulla parte eccedente ad una certa soglia. E con lo schema Letta la rivalutazione scende al 75, 50 e 45 per cento per chi percepisce pensioni sei volte il minimo. Con le nuove norme che verranno introdotte dal governo sul ffronte previdenziale verrà riconfermata la rivalutazione piena fino a 3-4 volte il minimo e poi tagli sulle fasce più alte.
E in questo quadro si frena per il momento sulla sforbiciata orizzontale agli assegni sopra i 4500 euro netti. Si va sempre di più nella direzione di un contributo di solidarietà che dovrebbe essere applicato sul rateo per i prossimi cinque anni. Insomma sulle pensioni sta per abbattersi la scure dell'esecutivo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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