Economia circolare, l’industria italiana del legno-arredo è prima in Europa: un podio importante guardando alla sostenibilità e alla crescita green: basti pensare che il 93% dei pannelli truciolari prodotti in Italia è realizzato utilizzando legno riciclato. Non solo, produce meno emissioni climalteranti degli altri grandi Paesi Ue: 26 kg ogni 1.000 euro di produzione, a fronte dei 43 della Germania, dei 49 della Francia e degli oltre 200 della Spagna.
Sono dati significativi che fotografano lo stato di “sostenibilità” del settore così come racconta l’ultimo Rapporto Green Italy di Symbola attraverso la storia di circa 50 aziende scelte da FederlegnoArredo fra le sue associate, traguardo reso noto in occasione della presentazione dello studio realizzato dalla Fondazione Symbola cui ha contribuito per la parte riguardante il legno-arredo. La sostenibilità ambientale, che si evolve anche in responsabilità sociale, rientra nel Dna delle imprese del settore perché proprio il legno a riassumere in sé quanto di più ambientalmente sostenibile esiste. Gran parte del legno utilizzato dalle imprese associate proviene infatti da boschi o piantagioni certificati Pefc e-o Fsc, ovvero gestiti in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. Standard che interessa anche la filiara che fa un ampio ricorso alle certificazioni ambientali a garantire uno standard di eccellenza.
Come ha sottolineato di recente la presidente della Commissione UE Ursula Von Der Leyen nel suo ultimo discorso sullo stato dell’Unione, il legno trova sempre più spazio anche nell'edilizia e le aziende di Assolegno stanno incentrando le proprie realizzazioni sui temi della sostenibilità, del comfort ambientale e dell’efficienza energetica, sfruttando i molti vantaggi dell' impiego nelle costruzioni: dalla leggerezza, alle prestazioni energetiche, alla possibilità di prefabbricazione che permette di portare in cantiere elementi pre-assemblati in stabilimento, a cui si aggiungono una bassa impronta di carbonio e la proprietà dei prodotti in legno di agire da serbatoi di carbonio, contribuendo così al miglioramento del parco edilizio italiano e degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2.
La crisi da Covid-19 - si legge nel capitolo Arredo curato da FederlegnoArredo - “ha imposto al tessuto industriale la necessità di spingere ancor di più sull’acceleratore della sostenibilità, perché una filiera sostenibile si è dimostrata essere anche più resiliente di fronte agli shock e alle emergenze”. Non a caso Assarredo ha elaborato già prima della pandemia il Progetto sostenibilità che punta a utilizzare la transizione sostenibile annunciata dalla UE come opportunità di sviluppo e competitività per l’intera filiera. Il progetto prevede una ricognizione periodica delle performance e dei bisogni delle imprese associate per individuare e misurare le azioni da mettere in campo: dal programma formativo, a strumenti e iniziative per favorire l’innovazione in campo ambientale fino a un nuovo posizionamento comunicativo del settore sui temi della sostenibilità, agganciandolo agli obiettivi dell’agenda europea e mondiale. La conclusione del progetto è prevista per il 2025.
“Se da un lato la casa sembra aver risentito meno di altri settori della crisi Covid - spiega FederlegnoArredo - altrettanto non si può dire per l’arredo da ufficio che ha sofferto molto più di altri del lockdown. Assufficio, che rappresenta le aziende del settore, si è trovata pertanto a dover gestire e interpretare una rivoluzione che ha cambiato totalmente i paradigmi dei modelli organizzativi più diffusi delle sue associate.
Nuove postazioni di lavoro, ambienti cosiddetti "liquidi", in altre parole una concezione completamente diversa dell’idea di ufficio. Nel pieno di questa rivoluzione, molte aziende hanno però mantenuto ferma la rotta verso la sostenibilità, consapevoli che ancora più che in altri settori, ha implicazioni dirette e indirette sulla salute di tutti”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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