L'andamento complessivo di Stellantis nel 2024 si conoscerà il 26 febbraio e chissà se per quella data il presidente John Elkann (in foto) avrà sciolto le riserve sul nome del nuovo ad. Intanto, per il quarto trimestre 2024 Stellantis ha stimato 1,395 milioni di veicoli consegnati nel mondo (-9% sul 2023). Il dato è in miglioramento rispetto al -20% del terzo trimestre, «grazie alla conclusione dell'abbassamento delle scorte e al lancio di novità in Europa», precisa una nota.
In Nord America consegne del quarto trimestre giù di circa 115mila unità (-28% su base annua), a fronte di un calo delle vendite più contenuto (-5%). Negli Usa, in pratica, si avvertono gli effetti di contenimento delle scorte nelle concessionarie per circa 80mila unità. Problema, questo, che l'ex ad Carlos Tavares ha faticato a gestire. Questa «normalizzazione» nel suo mercato più importante, pone ora Stellantis in una posizione ottimale in vista dei nuovi prodotti previsti nel 2025 e targati Jeep, Ram e Dodge.
Nell'Europa allargata, mercato guidato da Jean-Philippe Imparato, il -6% dell'ultimo trimestre 2024 ha fortemente ridotto la perdita dei tre mesi precedenti (-17%). Benefici sono giunti dal lancio di novità come la Citroën C3/e-C3. In arrivo, inoltre, ci sono altri modelli tra cui la Fiat Grande Panda prodotta in Serbia. Il Sud America (+12%) e la situazione stabile in Medio Oriente e Africa hanno più che compensato il calo in Cina, India e Asia Pacifico.
Ola Källenius, neo presidente di Acea (costruttori europei) ha intanto inviato l'ennesima lettera di allarme alla Commissione Ue. La richiesta alla presidente Ursula von der Leyen è sempre la stessa: che il Green Deal sia sottoposto a una verifica della realtà e a un riallineamento, «per renderlo meno rigido e più flessibile».
«Serve - scrive il top manager - un quadro realistico per la decarbonizzazione del nostro settore, che sia più attento al mercato e non solo guidato dalle sanzioni», fatto salvo che «l'industria resta impegnata nell'obiettivo di neutralità climatica per il 2050». Bruxelles fa sapere che presto sarà affrontato il tema, sanzioni incluse.
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