Lo sviluppo dell'Africa passa per l'energia sostenibile

La transizione energetica può essere la via per lo sviluppo dell'Africa: tra nuove reti e nuove tecnologie, si apre un'opportunità senza precedenti per il continente. E molte aziende, come CESI, sono pronte per coglierla

Lo sviluppo dell'Africa passa per l'energia sostenibile

Il futuro dell’Africa sarà di sviluppo solo se sarà sostenibile sul fronte energetico. Il futuro del continente con i massimi margini di crescita demografici ed economici, in altre parole, sarà tanto migliore quanto più sicuri, governabili e inclusivi sarannno i piani di distribuzione dell’energia, motore di sviluppo e di modernizzazione. Il problema atavico del sottosviluppo non è tanto una questione di risorse – di cui l’Africa è ricchissima – quanto piuttosto di assenza di politiche, strategie industriali e reti imprenditoriali, sociali e politiche. Un gap che la presenza di una certa e sicura strategia di approvvigionamento energetico può risolvere.

E in Africa lo spazio di sviluppo per promuovere reti efficienti per il trasporto e la distribuzione dell’energia è tale da consentire una crescita della generazione garantita da fonti rinnovabili.

Reti più efficaci e efficienti consentiranno attività imprenditoriali e vivacità degli investimenti pubblici e privati. Partnership per lo sviluppo consentiranno agli Stati dell’Africa, soprattutto subsahariana, di acquisire il meglio del know-how e le competenze europee e occidentali rivolgendole per la crescita dei mercati e del benessere interni.

Decine di milioni di africani dovranno essere connessi alle reti energetiche, e in quest’ottica la generazione da rinnovabili garantisce efficienza e, soprattutto, decentralizzazione. La stragrande maggioranza dei Paesi Africani sta costruendo dal nulla le proprie reti, e il gruppo African Mini-Grid Community of Practice (AMG-CoP), alleanza di 16 Paesi africani, mostra la consapevolezza di come i Paesi africani vogliano perseguire la via della transizione. avendo l’opportunità unica di avviare tale processo adottando le più innovative tecnologie disponibili.

Per questi piani il sostegno delle competenze e delle tecnologie occidentali può risultare decisivo in sostegno – e non in sostituzione – alla via locale allo sviluppo. Tra le aziende italiane più attive su questo fronte si segnala CESI, che nel quadro del progetto “Grids4Africa” contribuisce attivamente al protagonismo del mercato africano. Grids4Africa è sviluppata dalla piattaforma RES4Africa, alla cui recente conferenza in Sudafrica l’esperto CESI Fabio Riva ha sottolineato il ruolo virtuoso dei mercati elettrici di nuova generazione: “Più energie rinnovabili si implementano, più attori del mercato si attirano. Più garantisci trasparenti e aperte regole di accesso di terze parti, maggiore è la penetrazione delle rinnovabili che puoi ottenere".

La sfida dell’energia è al contempo una sfida tecnologica in cui l’innovazione può generare un vero sviluppo sostenibile. E CESI nel quadro di Res4Africa promuove con attenzione la doppia transizione, digitale e energetica. Le reti dell’energia che plasmeranno il futuro dell’Africa saranno decentralizzate, ad alta complessità tecnologica e avranno bisogno di robusti strumenti di garanzia della propria sicurezza. Oltre che di nuove garanzie operative. Il Piano Nazionale di Sviluppo 2030 del Sudafrica prevede ad esempio la disattivazione di 35 GW (su 42 GW attualmente operativi) di capacità elettrica a carbone e di fornire almeno 20 GW da rinnovabili. In tal senso, CESI ha elaborato per RES4Africa uno studio sull’ipotesi di riformare e frazionare Eskom, l'utility pubblica, verticalmente integrata, che abbraccia tutti i segmenti della filiera elettrica in Sud Africa. Questo studio ha lo scopo di supportare il processo decisionale attualmente in corso nel paese.

Inoltre, CESI ha elaborato un'analisi geospaziale per esplorare il valore delle fonti rinnovabili in tutto il Sud Africa e supportare, così, l'identificazione delle opzioni migliori di connessione alla rete elettrica e le opportunità di pianificazione della rete stessa, sempre per Eskom.

Inoltre, CESI ha sviluppato dei simulatori dei trend di sviluppo del mercato elettrico africano che consentono di individuare sia la necessità che la redditività degli investimenti nei sistemi di accumulo di energia.

CESI non dimentica nemmeno l’Africa settentrionale che si affaccia sul Mediterraneo. Il 4 ottobre alla conferenza Accelerating the energy transition in Morocco: Challenges and opportunities in a changing world, organizzata da RES4Africa, ha partecipato l’Area Manager di CESI, Simone Pasquini. E sul fronte dell’Africa mediterranea, in Egitto CESI sta lavorando al progetto dell’interconnettore EuroAfrica, cavo sottomarino ad alto voltaggio e corrente diretta (Hvdc), lungo 1.707 km e capace di trasportare 2.000 MW di energia elettrica che unendo la Grecia, Creta e Cipro al Paese dei Faraoni farà de Il Cairo l’hub elettrico della regione.

Un’Africa più sostenibile e sicura energicamente sarà, e ciò vale per ogni angolo del continente, un’Africa più prospera e stabile. Un’Africa in cui investire per uno sviluppo vero e sistemico, capace di proiettare un continente sempre trascurato in passato al centro dei progetti più importanti per lo sviluppo su scala globale.

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