"A seguito della previsione di un pil dello 0,6%" diffusa dalla Banca d'Italia "è tornata la fissazione - che considero una malattia mentale - che occorre fare una manovra correttiva, il che vuol dire meno investimenti che farne di più". Lo ha affermato il ministro per gli Affari europei, Paolo Savona, durante l'intervento al convegno di Confindustria Energia.
"La previsione di una crescita del pil dello 0,6% deve essere considerata inaccettabile perché il paese è bravo e lo ha dimostrato, e perché le previsioni che incombono sull'Italia vedono sempre il bicchiere mezzo vuoto. Se riusciamo a mobilitare l'1% degli investimenti noi cresceremo di più dello 0,6%. Se abbiamo investimenti pari all'1% riusciremo a spostare il Pil almeno dell'1% nei prossimi 12 mesi", ha spiegato il ministro. "La spinta che si sente - ha continuato - non è a fare gli investimenti ma a fare manovre correttive che significa ridurre ulteriormente gli investimenti".
Parlando dei rapporti con l'Unione europea, il ministro ha sottolineato che "svolgere una critica non significa essere anti europei, significa essere europei".
"A chi si rivolgono quando dicono che forse l'austerità è stata eccessiva? Bisognerebbe fare più investimenti? Bisogna ridurre il rapporto debito/Pil? A chi si stanno rivolgendo? Bisogna mettersi davanti allo specchio e impartirsi questi ordini", ha concluso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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