Il 2022, per il mercato italiano dell'auto, «ha fatto registrare un risultato catastrofico»: 1,316 milioni di immatricolazioni (-9,7% sul 2021 e -31,3% sul 2019), di pochissimo sopra il livello raggiunto nel 2013, cioè 1,304 milioni di unità, il peggiore dal 1978. Il virgolettato appartiene a Gian Primo Quagliano, presidente del Centro studi Promotor. Non deve trarre in inganno, il +21% delle vendite a dicembre, quinta crescita mensile consecutiva grazie al miglioramento delle forniture di microchip e di altri componenti essenziali mancati nella prima parte dell'anno. I raffronti parlano chiaro: il risultato del mese passato (104.915 veicoli consegnati) segna un -25,3% sull'analogo periodo del 2019, l'anno pre-pandemia, ultimo dato attendibile prima delle drammatica sequenza di problemi tra virus, crisi energetica, carenza di materie prime e componenti, guerra e inflazione. Per Quagliano, il ritorno ai livelli normali, sui 2 milioni di veicoli immatricolati l'anno, resta «ancora molto lontano». Il 2022 è stato un anno da dimenticare soprattutto per la domanda di auto elettriche in Italia (-26,9%), in Europa mercato «cenerentola» per questa alimentazione. La quota di penetrazione è infatti scesa dal 4,6% al 3,7% nonostante la disponibilità degli incentivi. La preferenza degli italiani ha riguardato le motorizzazioni ibride senza la spina: 34,1% di share, con le mild hybrid che sfiorano il 26% e le full al 9,1%. I costi ridotti premiano nell'anno il Gpl, a quasi il 9% di quota, mentre il metano, condizionato dai rialzi dei prezzi, è sotto l'1% di rappresentatività. Bene a dicembre benzina e Diesel, con crescite a doppia cifra, ma in calo nei 12 mesi, con quote del 27,5% (-2,2 punti percentuali) e del 20% (-2,6 p.p.). Nei singoli canali, è stato il noleggio a fare da traino (+9,5% e quota al 27,6%), rispetto ai privati (-15,7% e quota al 58,9%) e alle società (-13,9% e penetrazione al 13,5%). Accelera, invece, l'usato: +34,5%.
Guardando ai gruppi, Stellantis chiude il 2022 con 463.804 immatricolazioni (-15,9%) e una quota mercato del 35,2% (dal 38,8%). Sempre Stellantis è risultato al primo posto in Italia nel mercato dei veicoli a basse emissioni con la spina. Tra vetture e commerciali leggeri la quota raggiunta è del 32,4%, (+1,6%). I Suv Jeep «made in Italy», Renegade e Compass 4xe, e la Fiat Nuova 500 elettrica sono i tre modelli più venduti in questo mercato. Anno da incorniciare per la società Dr che produce a Macchia d'Isernia: quasi 25mila vendite (+192,8%) e quota a un passo dal 2% (era dello 0,6%).
«In vista del divieto europeo di vendita dei veicoli endotermici dal 2035 - il commento di Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto - rimangono molto forti i dubbi circa l'opportunità di puntare sul 100% elettrico.
Sul tema abbiamo accolto con favore le dichiarazioni del premier Giorgia Meloni per poter rivedere tale impostazione che appare troppo stringente nei tempi ai fini di una transizione ecologica ragionevolmente sostenibile, oltre che dal punto di vista ambientale, anche economico e sociale». Disponibili, infine, gli incentivi 2023 all'acquisto di auto nuove a «zero» e basse emissioni: 575 milioni e vincolo della rottamazione.
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