Unicredit tira dritto: "Niente fusioni"

Torna l'utile nel trimestre. Mustier: "Siamo una banca forte, nel 2021 il dividendo"

Unicredit tira dritto: "Niente fusioni"

Unicredit torna all'utile nel trimestre e, per il futuro, punta a migliorare la retribuzione degli azionisti anche tramite la graduale distribuzione del capitale in eccesso (stimata dagli analisti a 9 miliardi). Il gruppo guidato da Jean-Pierre Mustier si chiama invece ancora fuori dal risiko. In Piazza Affari il titolo ha chiuso in calo del 3,8% a 7,77 euro.

«No all'M&A, il nostro piano è basato su assunzioni organiche. Puntiamo ad aumentare, trasformare e accelerare l'attività. E non vogliamo rischi di esecuzione legati all'acquisizione di sportelli e di crediti deteriorati», ha detto Mustier smorzando le attese di chi, dopo il successo dell'acquisizione di Ubi da parte di Intesa Sanpaolo, punta sul gruppo di Piazza Gae Aulenti come possibile aggregatore.

«Pensiamo che l'Italia abbia bisogno di banche forti e noi siamo una banca molto forte. Non faccio commenti sui concorrenti», ha premesso Mustier per poi però notare, in merito all'aspetto Antitrust dell'operazione Intesa-Ubi, «forse sarebbe stato meglio avere tre banche forti piuttosto che due».

Nessuna preoccupazione, comunque, sulle quote di mercato rispetto al nuovo big del credito. Visto che l'istituto di Piazza Gae Aulenti gode di una proiezione internazionale e soprattutto, ha detto Mustier, non ci sono «soglie magiche» ma occorre «concentrarsi sul business e puntare ad avere clienti con un ottimo profilo di rischio» oltre che «essere disciplinati sul fronte del rischio». Per questo motivo, Unicredit proseguirà, anche nel secondo semestre dell'anno, a effettuare accantonamenti.

Il gruppo ha chiuso il secondo trimestre con un utile netto di 420 milioni in calo del 77,4% rispetto al risultato di un anno fa ma meglio delle attese (il consenso degli analisti prevedeva 347 milioni) e dei 2,7 miliardi di perdita registrati nel primo trimestre. Tra aprile e giugno l'istituto ha poi ottenuto un margine di intermediazione di 4,2 miliardi (-7,7%), un margine di interesse di 2,4 miliardi (-4,5%) e 14 miliardi di commissioni nette (-11,8%). In miglioramento infine la solidità patrimoniale (Cet1) attestatasi a giugno al 13,85% dal 13,44% di marzo. Quanto al futuro, la banca di Piazza Gae Aulenti ha confermato l'obiettivo di un utile sottostante (il profitto al netto delle componenti straordinarie) previsto per il 2021 tra i 3 e i 3,5 miliardi, mentre per il secondo semestre si attende che «l'utile netto sottostante sia della stessa grandezza di quello registrato nel primo semestre, ovvero appena sotto i 400 milioni».

Mustier, infine, è fiducioso che già dal prossimo anno la Bce consenta alle banche europee di tornare a remunerare i propri azionisti, ha ribadito l'intenzione di distribuire nel 2021 il 50% dell'utile sottostante tra buyback e cedole oltre alla «graduale restituzione del capitale in eccesso».

Ulteriori indicazioni saranno date in occasione dell'aggiornamento del piano Team 23, in agenda per il primo trimestre del prossimo anno. Un appuntamento in cui Mustier potrebbe ritornare anche sul progetto di separazione, in una subholding, delle attività estere del gruppo. Secondo gli analisti, un passo propedeutico a eventuali fusioni.

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