![Vino, Bruxelles in guerra Coldiretti e Filiera Italia: "Follia, saremo in piazza"](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2024/12/19/1734615459-whatsapp-image-2024-12-19-143106.jpeg?_=1734615459)
Coldiretti e Filiera Italia si fanno sentire con una lettera urgente indirizzata ai vertici dell'Ue, per esprimere la loro ferma opposizione contro la proposta di etichette allarmistiche sul vino, avanzata dalla Commissione Europea. Le due istituzioni, rappresentativi di un settore che coinvolge ben 240mila viticoltori italiani e oltre 1,3 milioni di occupati lungo tutta la filiera, annunciano che «contro la follia tutta ideologica delle etichette allarmistiche sul vino siamo pronti a scendere in piazza».
La proposta di etichettatura, contenuta nel Documento di lavoro della Commissione Europea (Staff Working Document) del 4 febbraio, è parte del piano per la revisione della strategia europea di lotta contro il cancro. Coldiretti e Filiera Italia respingono con decisione qualsiasi misura che possa penalizzare il vino, una delle eccellenze agroalimentari italiane. Un prodotto che «è cultura, tradizione, identità, parte integrante della nostra storia e del nostro territorio».
Il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, sottolinea come la proposta della Commissione sia «inaccettabile», ribadendo che l'Unione Europea non può sostenere politiche che danneggiano un settore così strategico per l'economia italiana. «Non è pensabile che una Ue che rimanda da anni l'obbligo dell'etichetta d'origine su tutti gli alimenti, proponga allo stesso tempo misure che sono puramente ideologiche», afferma Prandini. Vincenzo Gesmundo, segretario generale di Coldiretti, aggiunge che «continuano ad essere fatte scelte prive di fondamento scientifico», come il Nutriscore, che premia prodotti ultra-processati, i quali sono davvero dannosi per la salute, mentre le etichette allarmistiche non farebbero altro che alimentare confusione tra i consumatori. Gesmundo denuncia una tendenza a prendere decisioni che non tengono conto delle evidenze scientifiche e che finiscono per penalizzare i settori che, come il vino, sono invece esempi di agricoltura sostenibile e di qualità. In particolare, Coldiretti e Filiera Italia chiedono che la Commissione Europea «elimini dal proprio Documento di lavoro» qualsiasi riferimento a «etichette sanitarie allarmistiche e fuorvianti» e rifiutino l'ipotesi di aumentare la tassazione sul vino. Le due associazioni avvertono che tali misure «colpirebbero un settore strategico del Made in Italy che vale quasi 14 miliardi di euro».
Luigi Scordamaglia, amministratore delegato
di Filiera Italia, ribadisce l'importanza di proteggere il settore vitivinicolo: «Il vino non è solo una bevanda alcolica, è prima di tutto un prodotto agricolo, frutto della terra e del lavoro di milioni di agricoltori».
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