Ecotassa, Castelli ora infierisce: "Comprate un'auto più piccola"

Se per colpa dell'ecotassa sulle auto nuove non elettriche un consumatore italiano si dovesse rendere conto di non potersi permettere una Panda 1.200, potrà allora scegliere di comprarsi una Panda 1.000. Pensiero di Laura Castelli.

Già, perché la sottosegretaria pentastellata al Ministero dell'Economia e delle Finanze è tornata a parlare dell'imposta ai microfoni di Radio Capital, ospite di Circo Massimo, sostenendo che si tratti di "una norma che tutela chi ha un'auto, perché non aggiungiamo tasse, e chi sceglie un'utilitaria".

E quando in studio Massimo Giannini e Jean Paul Bellotto le hanno fatto notare che anche una Panda 1.200 (di cilindrata) verrebbe a costare circa 300 euro in più, la grillina ha risposto secca: "Potrebbero scegliere di comprare una Panda 1.000". Che però (almeno per il momento) non esiste in casa Fiat.

Dunque, la Castelli ha voluto ridimensionare la dura reazione di Salvini, che si è detto subito contrario a ogni tipo di nuova imposta per gli italiani: "Ci siamo visti ieri sera, ci parliamo tutti i giorni e abbiamo parlato del tavolo con le categorie produttive che Di Maio ha convocato per la prossima settimana e in cui parleremo del merito", le sue parole via etere, riportate anche da Dagospia.

E non è mancato neanche un commento alla Tav: "Ci prendiamo ancora pochissimo tempo. Il gruppo che la sta facendo è molto eterogeneo e non ideologico. Abbiamo interloquito con i Sì-Tav, erano preoccupati della composizione del gruppo e li abbiamo invitati a partecipare [...] Il tema è più ampio e le cose vanno fatte bene".

E poi, nel merito: "Non credo sia la migliore opera possibile, oggi fa sprecare delle risorse e il progetto andrebbe rivisto".

Da rivedere come il famigerato contratto di governo tra Lega e 5 Stelle, che proprio come ha detto anche Matteo Salvini, si può cambiare: "Sono convinta che si possa migliorare".