Elezioni: il decalogo per il voto sicuro

Il pasticcio sulle schede rischia di compromettere l’esito delle elezioni: ecco dieci consigli pratici per far rispettare la propria preferenza politica. Il decalogo del voto, caso per caso. Le istruzioni del ministero: guarda come votare senza errori. Le disposizioni del Viminale

Elezioni: il decalogo  
per il voto sicuro

Milano - Scatta la sindrome «voto nullo». Anche gli elettori più esperti, visto il pasticcio made in Viminale sulle schede elettorali, rischiano di non riuscire a manifestare correttamente la propria preferenza politica dentro la cabina elettorale. Per le due principali coalizioni (Pd-Idv, Pdl-Lega al Nord e Pdl-Mpa al Sud) c’è il pericolo concreto di essere privati di voti validi. Il perché è presto detto: i simboli di tutti i partiti sulla scheda sono molto ravvicinati.

Quelli delle coalizioni (Pdl e Lega-Mpa, ma anche quelli di Veltroni e Di Pietro) sono praticamente attaccati. Per cui l’elettore dovrà apporre una croce sul «suo» partito senza sfiorare il simbolo che gli è vicino. Fosse pure quello di un movimento politico alleato. Se così non fosse il voto potrebbe essere considerato nullo.

Affinché il voto sia perfettamente valido, giova ricordarlo, non bisogna scrivere nient’altro che la croce sul simbolo. Qualsiasi altro segno messo per sbaglio rende automaticamente nulla la scheda. I più esposti a questo rischio sono gli elettori che avranno in mano più schede, come i cittadini di Roma che voteranno per Municipio (scheda grigia), Comune (azzurra), Provincia (verde), Camera (rosa) e Senato (gialla). Meglio aprirle una alla volta (mai sovrapporle) e perdere qualche secondo anziché qualche voto.

Sulle schede di Camera e Senato la croce dev’essere una sola e deve essere scritta solo ed esclusivamente dentro il quadrato che contiene il simbolo prescelto, pena nullità. Qualsiasi scritta sulla scheda (fosse anche il nome di uno dei candidati premier) compromette la validità del voto.

Chi non volesse esprimere preferenze per nessuno dei partiti ha, come sempre, due possibilità: scheda nulla o scheda bianca. Come abbiamo visto, chi vuole annullare la scheda ha mille e una opzioni. Lasciare la scheda bianca, invece, significa correre il rischio che qualche «manina» in fase di spoglio la trasformi in voto a proprio uso e consumo.

Non è consentito assolutamente manifestare le proprie idee politiche al seggio, pena la nullità del voto, né tantomeno portare dentro la cabina telefonini o macchine fotografiche. In questo caso l’elettore rischia una denuncia penale, non l’annullamento del voto.

Elezioni della Camera e del Senato (scheda rosa e scheda gialla) Un solo segno su un solo simboloSia per l’elezione della Camera (scheda rosa) sia per l’elezione del Senato (scheda gialla), l’elettore esprime il voto tracciando con la matita copiativa un solo segno (esempio, una croce o una barra) sul solo contrassegno della lista prescelta. Dunque: un solo segno su un solo simbolo. Se il segno invade altri simboli il voto viene comunque assegnato, si intende infatti riferito al contrassegno su cui insiste la parte prevalente del segno stesso.

Valle d'Aosta e Trentino Alto Adige Nella regione Valle d’Aosta (per la Camera e per il Senato) e nella regione

Trentino-Alto Adige (per il solo Senato) l’elettore esprime il voto tracciando con la matita un solo segno (esempio, una croce o una barra) sul contrassegno del candidato prescelto o comunque nel rettangolo che lo contiene.

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