«Mi lasci dire subito una cosa: che se Silvio Berlusconi fosse un signore qualunque, e non il presidente del Consiglio, non l’avrebbero messo in mezzo. Non si sarebbero accaniti contro di lui. È un incubo per lui. È un incubo per chi, come me, ha avuto la fortuna di conoscerlo e di capire che tipo straordinario di uomo è veramente. Dovrebbero lasciarlo in pace una volta per tutte».
Elisa Toti, trent’anni e un paio di virgole, oggi vorrebbe continuare a fare ciò che ha sognato fin da quando ha lasciato per la prima volta la sua Siena: stare davanti a una telecamera. Occasioni già prese al volo: le televendite per Publitalia o le presenze a La sai l’ultima? o a Vivere meglio. Crescere. Ma soprattutto continuare a sorridere. Con la prorompente vitalità di una ragazza che ha, uniche colpe al momento non perseguibili come reati, di essere bella, sveglia e determinata. I primi passi a Mediaset nel 1999, come aiuto grafica nella staff del web designer e, poi piano piano, le comparsate in tv. Fino ad un incontro, anzi, «l’incontro» che non avrebbe mai potuto immaginare.
Quando ha visto per la prima volta Berlusconi?
«È stato nel 2008. Un gruppo di amici aveva combinato di vederci prima di andare alla partita in programma quella sera, Milan-Udinese. Ma io ho capito da chi stavamo andando a passare il pomeriggio solo quando siamo arrivati ad Arcore. Gli ho stretto la mano, sono sbiancata, mi sentivo quasi svenire. Per la prima volta ero fianco a fianco al mio mito di sempre. Non ci potevo credere».
Che cosa è successo poi?
«Abbiamo trascorso tutti insieme un piacevole pomeriggio con tè, caffè, pasticceria, e poi siamo andati allo stadio. A fine serata ero raggiante. Anche perché il Milan aveva pure vinto».
Quindi siete tornati insieme ad Arcore?
«Macché, io ho ripreso la strada per Siena rivivendo nella mia testa quell’incredibile incontro».
Cui poi ne sono seguiti altri...
«Non stati poi così tanti come hanno scritto alcuni giornali. Ci siamo visti qualche volta e qualche volta sentiti al telefono. Poi all’inizio di quest’anno lui ha organizzato una serie di cene per festeggiare il 2011. In una di quelle occasioni mi ha dato la famosa busta con i 6mila euro di regalo che è finita nelle intercettazioni e ha fatto sobbalzare mia madre. Che ha subito pensato male e ha immaginato che con Berlusconi ci fossi andata a letto e fossi diventata una escort».
E invece? Ci racconti che cosa è accaduto, anzi che cosa accadeva in quelle famose cene?
«Sono sempre stati ricevimenti di gran classe con parecchi invitati e invitate. Arrivavano i camerieri con gli aperitivi. Si parlava amabilmente e si aspettava che lui arrivasse. Tra un impegno e l’altro non riusciva mai a essere con noi prima delle dieci. Si cenava tra storielle, canzoni, racconti e aneddoti. Poi si scendeva per vedere qualche film o documentario. Silvio ha un documentario per ogni Regione e gli piace commentarlo e vederlo con i suoi ospiti».
E il tanto chiacchierato bunga bunga?
«A me non è mai saltato addosso nessuno in quelle feste mi creda. Né ho ricevuto avances o complimenti pesanti. Se avessi visto qualcosa di strano, per come sono fatta io, non ci avrei messo un minuto a voltare i tacchi e andarmene».
Berlusconi è anche la persona che le ha trovato casa, un compito non proprio da premier...
«Intendiamoci, io ho sempre abitato a Cologno Monzese fin dai primi mesi in cui lavoravo a Mediaset e, nel mio andirivieni con Siena, ho cambiato più d’un appartamento. A un certo punto ho chiesto se poteva aiutarmi a trovare una sistemazione perché ero davvero in difficoltà. Mi ha suggerito di parlare con Nicole Minetti perché lei aveva degli agganci e così mi sono ritrovata in via Olgettina».
E così è diventata anche una delle «famose» ragazze di via Olgettina...
«Già, proprio così. E pensare che quando Nicole mi ha detto che mi aveva trovato casa mi sono presentata con i soldi per darle la caparra. Non potevo nemmeno immaginare che non ci fosse affitto da pagare. Adesso se penso a tutto ciò che si è scatenato su noi ragazze di via Olgettina mi scappa quasi da ridere ma, mi creda, è stato terribile. Terribile sentirsi tirate in ballo per essere solo è soltanto una buona amica del presidente del Consiglio. Terribile essere intercettata e sapere di esserlo ancora adesso. Tanto che se dico a mia madre che ho bevuto un bicchiere o fumato una sigaretta, chissà che cosa si immagina chi ascolta la mia telefonata».
E la perquisizione che ha subìto?
«Si sono presentati a casa mia alle 7 e mezza di mattina del 14 gennaio. Hanno rovistato dappertutto cercando giochi erotici, gioielli, vestiti e scarpe firmati, persino droga. Hanno trovato solo quattromila euro. Ho avuto l’impressione che sperassero solo di trovare qualcosa che potesse incastrare in qualche modo Silvio».
Scusi, ma lei insiste nel chiamare il presidente del Consiglio, Sivio. Così come in certe sue lettere trovate nel suo pc lei scrive: «Amore mi manchi ,vorrei venire a dormire da te...»
«Non c’è niente di strano. Berlusconi, anzi, Silvio, mi ha conquistata. E se prima ero innamorata della sua persona, del suo carisma.
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