Emma Bonino in trasferta nel sud Pontino per ribadire la sua contrarietà al nucleare

Emma Bonino in trasferta nel sud Pontino per ribadire la sua contrarietà al nucleare

È partita con un «no» convinto al ritorno dell’energia nucleare e si è conclusa con una chiamata dei cittadini a una mobilitazione per la legalità la giornata di Emma Bonino nel sud pontino. In mattinata a Latina ha incontrato i cittadini a teatro, in un’iniziativa organizzata dal Pd, poi un pranzo elettorale a Formia, quindi di nuovo tra la gente a Fondi: queste le tre tappe del tour della candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio. A Latina, dove c’era una delle centrali nucleari in funzione, quella di Borgo Sabotino, la vicepresidente del Senato ha parlato soprattutto di nucleare, tra i possibili siti per la costruzione di una nuova centrale si è parlato anche di uno nei pressi del capoluogo pontino, citando le sue ragioni per il «no al nucleare» e il sì «alla energie rinnovabili e alle politiche di efficientamento energetico». Poi ha citato i temi del lavoro, del welfare, del «reddito minimo garantito che andrebbe rifinanziato e potenziato»; e quello della sanità, «che ha bisogno di più servizi assistenziali sul territorio e meno ospedalizzazione». Un accenno anche alla rappresentanza dei territori nella costruzione del nuovo esecutivo regionale, «in giunta vorrei assessori di tutte le province». A Formia pranzo elettorale in riva al mare, la Bonino ha parlato soprattutto dell’esigenza di «avere una classe politica che sia la prima a rispettare le leggi» e ne ha lamentato l’abbassamento di livello «come dimostrato dagli ultimi casi di corruzione». Spazio anche temi locali, «la nuova società Laziomar per i trasporti locali con le isole pontine è una buona iniziativa, ma non diventi strumento per qualche nuova nomina nei cda».

La conclusione della giornata a Fondi, in un’iniziativa a fianco di Maria Civita Paparello, candidata sindaco di Fondi per il centrosinistra, dove la Bonino ha parlato di rispetto delle regole e di turismo. «Abbiamo bisogno di un’industria turistica che lavori 8 o 9 mesi all’anno, non solo quelle quattro settimane in agosto»- ha concluso Bonino.

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