Nell'era della tecnologia sono innumerevoli i benefici che si possono sfruttare con le piattaforme web, i social e quant'altro ma il rovescio della medaglia è rappresentato dalle frodi online che evolvono con tecniche sempre più precise e sfruttando soprattutto l'ingenuità di chi ha meno dimestichezza ma anche dei più esperti perché sempre più "credibili". Una delle ultime truffe in ordine di tempo è stata denunciata dai Carabinieri del Comando Provinciale di Parma e sfrutta i "like", ossia i "mi piace" degli ignari utenti per rubare password, dettagli bancari e somme di denaro.
Come nasce la truffa
La vittima viene innanzitutto invogliata su WhatsApp con un messaggio truffaldino in cui si spiega come sia possibile ottenere facili guadagni, la classica entrata in più, semplicemente mettendo il proprio like ad alcune pagine o prodotti come su Instagram, una delle piattaforme social preferite dagli influencer e dalle aziende per sponsorizzare i loro prodotti. I truffatori mirano a impossessarsi del maggior numero di informazioni personali che vanno dal numero di telefono al numero del conto in banca. Dopo i primi like, ecco che appaiono dei link per scaricare altre piattaforme e "iscriversi a determinati canali con la promessa di ritorni economici elevati, a fronte di un modesto investimento", si legge su un comunicato dei Carabinieri di Parma.
Il raggiro alla vittima
Tra le varie storie denunciate alle forze dell'ordine c'è quella di una donna che vive a Roma la quale, ignara di tutto, ha voluto provare ad aprire un profilo su una piattaforma social che per motivi di privacy non è stata resa nota. A quel punto ha iniziato a eseguire le istruzioni mettendo tutta una serie di "mi piace" a tantissimi profili iniziando, effettivamente, a guadagnare piccole somme di denaro. Una volta che i truffatori sono riusciti a ingraziarsi la fiducia della signora, sono iniziate le richieste di fare alcuni piccoli bonifici con la promessa che i soldi sarebbero tornati indietro con gli interessi. Tutto apparentemente bene fino a quando la donna non ha effettuato il bonifico più corposo di 500 euro: da quel momento in poi i suoi interlocutori sono spariti senza lasciare traccia e addio ai soldi.
L'unica cosa da fare era rivolgetsi ai carabineri dove ha esporto denuncia: le indagni hanno portato a indizi importanti verso una donna straniera di 40 anni con il denaro ritrovato su un conto Postepay. A quel punto "la donna è stata denunciata alla Procura di Parma perché ritenuta la presunta autrice della truffa".
Cos'è l'ingegneria sociale
Gli esperti di Geopop spiegano che questa tecnica si basa sull'ingegneria sociale: le vittime iniziano a fidarsi con le piccole somme di denaro versate e restituite fino all'epilogo che abbiamo visto. In pratica i truffatori utilizzano varie tecniche per ottenere in maniera ingannevole le informazioni desiderate.
Come difendersi
L'unico modo per evitare di ritrovarsi con i dati sensibili rubati e cadere nei tranelli dei bonifici è rifiutare ogni tipologia di richiesta "strana", che promette facili guadagni, a meno che non si conosca personalmente l'interlocutore.
Mai cliccare sui link che vengono inoltrati a mezzo socia, mail e quant'altro se arrivano da mittenti o numeri sconosciuti: consegnare i propri dati sensibili è un attimo con conseguenze tutt'altro che piacevoli per le ignare vittime.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.