Equipaggi in rivolta: in tilt il 118

Stato d’agitazione al 118. Le autoambulanze restano in sede, gli equipaggi sono ridotti al lumicino, gli autisti richiamati a Roma dalle sedi decentrate pur di recuperare personale in extremis da mandare in strada. Ecco la situazione dell’ultimo fine settimana: postazione Aurelia senza barelliere, ferma l’ambulanza del Cto, ferme le 011, 098, 470, la 074 e la 421, personale a mezzo servizio per la 08 e la 441. Così come dai garage non sono uscite le ambulanze con presidio in corso Vittorio Emanuele e ai Fori Imperiali, quelle per gli interventi immediati in pieno centro. Come se non bastasse, per infortunio degli autisti, sono rimaste bloccate anche la 452 e la 074. Insomma, mezza città scoperta. A tappare i buchi l’amministrazione dell’Ares, l’azienda regionale, si è ingegnata in ogni modo: precettando l’autoparco di Frattocchie per rimpiazzare la macchina del Cto Alesini alla Garbatella, Ponte Galeria per sostituire la 098, Lariano per la vetrina dei Fori Imperiali, richiamando mezzi in convenzione con la Croce Rossa e dalla provincia di Viterbo. Ma l’emergenza continua.
Dopo la rivolta anti-topi e zanzare alla centrale operativa del servizio d’emergenza sanitaria, nelle ex lavanderie del San Camillo, infatti, è maretta per il blocco delle incentivazioni di stipendio, per il mancato adeguamento dei ticket per il pasto, per l’aumento dell’indennità di presenza firmato dalla dirigenza coi lavoratori a fine novembre e rimasto a oggi lettera morta. Questioni salariali che i lavoratori hanno provato inutilmente a rivendicare mercoledì scorso in un incontro col direttore generale Vitaliano De Salazar: «Riunione da cui non è emersa alcuna apertura - sottolinea Sabino Venezia, delegato di Rdb pubblico impiego -. Per cui l’occupazione simbolica del quartier generale del 118 a Monteverde proseguirà finché la vertenza non sarà risolta».


Soprattutto barellieri, infermieri e autisti hanno dato il via al blocco degli straordinari in segno di protesta, mettendo letteralmente in ginocchio l’organizzazione del servizio, che ogni giorno per fronteggiare la mole di soccorsi richiesti fa leva sul super-lavoro delle tute rosse. Mentre il sindacato affonda: «Rdb diffida la direzione Ares 118 contro qualunque forma di recupero degli stipendi e per l’immediato pagamento di quanto dovuto e già concordato coi lavoratori».

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