Ergom, più business nell’Est Europa India sotto esame

Cosa accomuna il paraurti di una Fiat alla plancia dell’esotica Hyundai e al serbatoio delle ammiraglie di DaimlerChrysler? È il «made by Ergom», realtà industriale piemontese, colosso internazionale nel settore dei componenti in plastica per l’automotive. Una storia, quella del gruppo Ergom, originata dalla passione per la chimica di Franco Cimminelli che nel ’72 a Borgaro, nei pressi di Torino, avvia l’impresa. Oggi conta 5mila dipendenti distribuiti in 25 siti nel mondo e vanta accordi di fornitura con buona parte delle principali case, da Fiat e Iveco a Psa e Renault, da Gm e Mitsubishi a Ford e Ferrari. «L’internazionalizzazione del gruppo - dice il presidente Cimminelli - inizia nel ’92 seguendo Fiat e prosegue con successo grazie alla capacità di confrontarsi con le diverse culture industriali, facendo leva su ricerca e innovazione e sull’anticipare le esigenze dei mercati globali». Per un business Oltreconfine che sfiora un terzo del fatturato totale (superiore a 550 milioni) e che mostra di guadagnare riconoscimenti sempre nuovi. Ultimo dei quali, il premio della Camera di Commercio della Slesia alla società polacca del gruppo, Ersi Poland, per l’eccellenza produttiva e tecnologica. «In loco - annuncia Cimminelli - sorgerà un centro di ricerca e sperimentazione in joint venture con l’Università di Gliwice». Per l’R&D Ergom può mettere a fattor comune le esperienze condotte nei propri centri di ricerca in Italia con quanto sortisce da tutti gli altri, a cominciare dalle antenne tecnologiche coreane.
«Ci concentriamo in particolare - afferma Antonio Bene, amministratore delegato di Ergom Automotive - sullo sviluppo di nuovi materiali. La normativa Euro 5 impone requisiti precisi ai sistemi di alimentazione del carburante, una delle nostre linee di prodotto primarie». Dal bocchettone al serbatoio, passando per la valvola antievaporazione, si tratta infatti di componenti che devono assicurare piena conformità ai nuovi standard. «Partire subito con un programma di sviluppo significa far arrivare le case dell’automotive per tempo all’appuntamento con il 2009. Più in generale, giochiamo la carta della puntualità di servizio, dai progetti ad hoc al just-in-time, mirando sempre alla massima soddisfazione». Per ottimizzare la fornitura di serbatoi, pannelli, mobiletti, plance, e dei numerosissimi altri componenti in plastica, è necessario minimizzare i costi della logistica. Ecco perché gli stabilimenti di Ergom sorgono di norma nei pressi delle fabbriche dei costruttori.

«Il piano di sviluppo, che prevede di portare l’incidenza del fatturato all’estero al 50% - spiega Bene - prevede un progressivo ampliamento del raggio d’azione nell’Europa Centro-Orientale, per servire le case che vi producono come Opel, Ford, Renault e Psa, il raddoppio della presenza in Cina e l’ingresso in Russia con una joint venture. L’India è sotto esame, mentre in Turchia ci prepariamo a cogliere grosse opportunità».

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