Paolo Bosusco sta bene. L'ostaggio italiano, trattenuto in India dai maoisti, è riuscito oggi a parlare con uno dei giornalisti che ha fatto da mediatore per la liberazione di Claudio Colangelo.
La guida torinese ha detto di stare bene e che l'umore è buono. Ha chiesto di non preoccuparsi per lui, sopravviverà "il tempo necessario a risolvere questa situazione".
"Non sono colpevole di nulla", ha detto Bosusco, che se fosse rimpatriato considererebbe il fatto una doppia ingiustizia, prima per il rapimento, poi perché è un onesto lavoratore, che non disturba nessuno.
E nega che il suo rapimento sia stato causato da imprudenze o dai pericoli di lavorare in quell'area della giungla indiana, che ama molto e nella quale lavora da 21 anni."Anche adesso - conclude - con tutto quello che mi sta succedendo, non mi sento di dire nulla di brutto: questa terra mi ha reso molto felice".
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