Gates il genio lancia l'impero e nasconde la mano

Bill Gates ha salutato con le mani in tasca la presidente sud coreana Park Geun-Hye: una figuraccia. Il ruolo delle mani nell'immaginario comune

Gates il genio lancia l'impero e nasconde la mano

In mani esperte, è sfuggito di mano, toccato con mano, è passato di mano in mano, una mano lava l'altra, tutte e due lavano il viso... Modi di dire popolari che testimoniano l'importanza che le mani rivestono nell'immaginario di tutti. E, infatti, con le mani ci connettiamo all'ambiente, stabiliamo contatti positivi, strette di mano, abbracci o carezze o lo manipoliamo in modo negativo. Con gestacci o addirittura rubando...

Eppure il caso Bill Gates, che ha salutato con le mani in tasca la presidente sud coreana Park Geun-Hye è stato definito solo una figuraccia, come se a quel gesto si attribuisse ancora un significato stereotipato. Ad esempio noi italiani passiamo per ignoranti e maleducati che non sanno esprimersi senza muoverle. Ne è stata imbastita una questione di galateo quando invece in quel gesto è possibile, andando al di la delle apparenze, vedere qualcosa di più su quest'uomo, tra i più famosi del pianeta. Il linguaggio non verbale, cioè espressioni gesti e movimenti rappresentano il 55% della comunicazione umana. Il 70% delle informazioni arriva al cervello non attraverso ciò che sentiamo ma tramite ciò che vediamo. Un gesto significativo rimane impresso nella nostra memoria molto più di quello che viene detto per il carico emozionale che trasmette. Comunica molto di più Obama con i suoi gesti e la sua fisicità che la cancelliera Merkel che sembra quasi ingessata, con le mani legate. Di chi ci fidiamo di più? Le mani parlano con noi e di noi, e se i loro movimenti sono in contraddizione con ciò che diciamo significa che non stiamo dicendo la verità. Ma torniamo a Bill Gates e al suo gesto. Alla sua mano in tasca. Perché avrebbe nascosto la mano, strumento per le sue attività, se in pace con la sua coscienza? Chi ama Gates gli riconosce il merito di aver permesso una trasmissione culturale globale. Chi lo detesta, e non sono pochi, ritiene che con la sua attività, e di questo lo accusa l'antitrust e 20 stati americani, si sia costituito un monopolio illegittimo dove si configura una grave forma di concorrenza sleale. Per questo gli è stata comminata una multa da 497 milioni di euro. Nonostante questo Gates tra il 1996 e il 2009 è stato l'uomo più ricco del mondo. Con la moglie, attraverso la Bill and Melinda Foundation, dona miliardi di dollari in beneficenza. Insomma se con una mano prende con l'altra restituisce.

Sarà quella con cui prende che il magnate nasconde nella tasca dei pantaloni? Un'altra ipotesi plausibile è che il povero Bill, timidissimo, ancora non si sia emancipato dal senso di colpa per le bagattelle che fecero di lui un pessimo studente, che mai riuscì a raggiungere il traguardo tanto ambito dai suoi genitori, di una laurea ad Harvad in giurisprudenza. Facoltà che abbandonò ad appena un anno dall'iscrizione...

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