Contraccettivi gratuiti? I cattolici non ci stanno e denunciano Obama

L'arcidiocesi di New York e Washington e 40 gruppi cattolici vogliono bloccare la norma della riforma sanitaria che forza i piani assicurativi nelle università e negli ospedali cattolici a fornire agli impiegati anticoncezionali gratuiti

Contraccettivi gratuiti? I cattolici non ci stanno e denunciano Obama

Negli Stati Uniti d'America è scoppiata la guerra di religione. Una guerra che rende ancora più infuocata la campagna elettorale. Barack Obama è finito sotto attacco. Su di lui pende un'azione legale di massa promossa dalle arcidiocesi di New York e Washington, dalla prestigiosa Università di Notre Dame e da una quarantina di istituzioni e gruppi cattolici.

L'accusa? Non è piaciuta la controversa norma della riforma sanitaria dell'amministrazione democratica che prevede che i datori di lavoro forniscano ai loro dipendenti una assicurazione medica che comprende la copertura per i contraccettivi.

Secondo quanto ha riferito la Abc, in un’azione coordinata, i quarantadue gruppi hanno presentato denuncia in dodici tribunali di otto Stati più il Distric of Colombia. Una denuncia che chiama in causa i dipartimenti della sanità del lavoro e del tesoro, adducendo come motivazione il fatto che si tratti di una norma incostituzionale che "forza anche istituzioni affiliate ad enti religiosi a sostenere indirettamente pratiche per il controllo delle nascite contrarie ai principi del loro credo".

La questione era già stata aspramente sollevata mesi fa dai cattolici e lo scorso febbraio, dopo fuoriose polemiche e dibattiti, il presidente Obama aveva fatto una parziale retromarcia, annunciando che le istituzioni affiliate con organizzazioni religiose, come ad esempio le università cattoliche, non avranno più l’obbligo di coprire la spesa sanitaria dei dipendenti per gli anticoncezionali, che verranno comunque, se necessario, pagati dalle assicurazioni.

Una rassicurazione che non ha rassicurato i cattolici. Che hanno tirato dritto per la loro strada legale al fine di fare chiarezza sul tipo di assicurazione sanitaria che verrà garantita ai lavoratori a partire dal prossimo anno.

Sempre a febbraio scorso, sette stati americani avevano promosso un’altra azione legale contro l'amministrazione Obama in merito alla norma che impone a tutti i datori di lavoro di includere gli strumenti per il controllo delle nascite nei piani di assistenza per i dipendenti.

Ora la questione è tutta religiosa. Infatti, quello che lamentano le organizzazioni cattoliche è che i rimborsi previsti dalla riforma sanitaria rappresentino una violazione della libertà di religione: "Questa causa riguarda una delle libertà più preziose dell’America: la libertà di culto senza l’interferenza del governo", hanno sostenuto l’arcidiocesi di Washington e l’Università Cattolica americana. Per i cattolici, il governo cerca di imporre alle entità cattoliche la violazione del loro credo religioso garantendo, pagando o favorendo l’accesso a questi servizi.

Insomma, le accuse sono pesanti.

E a fiutarne le potenzialità e a cavalcarne l'onda ci ha pensato subito Mitt Romney che si è schierato con i cattolici, forte inoltre della strenua opposizione del GOP nei confronti della riforma sanitaria.

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