Rivlin, l'erede di Shimon Peres

Dopo una campagna amara, Israele si rimette in carreggiata eleggendo con 63 voti su 119 il candidato più naturale: Reuven «Rubi» Rivlin (foto), 74 anni, già presidente della Knesset e candidato nel 2007, membro del Likud, nato a Gerusalemme e discendente (la sua famiglia venne in Israele 200 anni fa, suo padre era un mediorentalista che ha tradotto il Corano) del santo Gaon di Vilna. Dopo che due candidati avevano dovuto ritirarsi con accuse ignomignose, scaricato da Netanyahu, Rivlin ha superato anche il laburista Meir Sheetrit. Alla seconda chiamata su Rivlin sono convenuti i voti più vari, da alcuni laburisti a una parte dello Shas, partito religioso, mentre Rivlin non indossa kippà. Lui ha rilanciato subito il senso di un paese unito, normale, pacifico. Un'antica invocazione per la pace ha aperto il suo discorso, e prima e dopo si sono visti molti abbracci «trasversali».

È difficile infilarsi negli stivali dalle sette leghe di Shimon Peres, il grande padre della patria e della pace che ha rappresentato Israele nel mondo con successo. Ma il decimo presidente, nonostante qualche uscita bizzarra («Preferisco condividere lo Stato con i palestinesi piuttosto che dividere Gerusalemme») ha numeri che fanno di lui un pilota sicuro dopo molte avventure.

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