Giappone choc: il principino invoca l'Imperatore a tempo (e pensiona papà)

Akishino, figlio più giovane dell'imperatore Akihito e padre dell'unico erede maschio della dinastia, sconvolge tutte le tradizioni secolare del Paese e si proclama contrario alla corona a vita: «A una certa età è giusto farsi da parte». E il governo sta studiando l'ipotesi che a governare sia un'imperatrice

Un limite d'età per pensionare l'imperatore: favorire l'abdicazione è «un'idea» e oggi come oggi dovrebbe tenersi un confronto per definire «a che età è giusto tracciare la soglia». Cioè praticamente darci un taglio.
Le ipotesi a tempo sul futuro della Casa del Crisantemo del Giappone sono nientemeno che del principe Akishino, figlio più giovane dell'imperatore Akihito, che a sorpresa si è detto favorevole ad assicurare il passaggio della corona contro il principio della reggenza a vita. Non solo l'imperatore non è di origine divina ma non può più nemmeno pretendere di governare fino alla sua morte. Praticamente una rivoluzione. Le dichiarazioni, inconsuete per i componenti della famiglia imperiale tenuti a rigide regole di riservatezza, sono maturate martedì in una conferenza stampa tenuta da Akishino, insieme alla consorte Kiko, e diffuse solo adesso dai media nipponici in occasione del 46mo compleanno del principe.
E assumono un significato importante visto che il padre Akihito (78 anni il prossimo 23 dicembre) è stato dimesso dall'ospedale della Tokyo University la settimana scorsa dopo un ricovero di 19 giorni per una broncopolmonite. Sul sovrano, che gode di grande popolarità, pesano gli eventi del 2011 e gli impegni legati al sisma/tsunami dell'11 marzo e alla crisi di Fukushima.
Akishino, secondo in linea di successione al trono dopo il fratello Naruhito e padre di Hisahito (5 anni) che è l'unico erede maschio della famiglia imperiale, ha detto di ritenere «necessaria» la clausola temporale: «Quando si raggiunge una certa età - ha spiegato - è sempre più difficile fare certe cose. E per questo penso sia una buona idea».
C'è da dire che come Capo dello Stato, l'imperatore del Giappone ha funzioni simboliche e non ha alcun potere politico. La legge del 1947, la cosiddetta «Imperial House Law», stabilisce che un maschio, discendente dell'imperatore, salga al trono solo alla sua morte.
Il Giappone sta cambiando e non da ora: il governo, di recente, ha avviato l'esame sulla possibilità di permettere alle donne di mantenere il loro status imperiale e di dare vita a una nuova famiglia reale dopo il matrimonio. Un'idea nata per colpa dello scarso numero di maschi col diritto di salire al trono. Attualmente, il principino Hisahito è l'unico erede con diritto a succedere della sua generazione.
Akishino, sul punto, ha precisato che è giusto l'esame della riforma da parte del Parlamento, ribadendo l'appello perchè nel corso delle discussioni possa essere ascoltato con suo fratello maggiore Naruhito.

Un'altra possibile svolta si profilerebbe quindi all'orizzonte, dopo quella storica del gennaio 1946 quando Hirohito, al Giappone sconfitto della Seconda guerra mondiale, pronunciò via radio il discorso sulla natura umana dell'imperatore con cui dichiarava formalmente di non essere di natura divina. Non c'è più religione...

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