Un bagliore poco dopo la mezzanotte. Una potente esplosione seguita da un incendio. E il sottomarino indiano INS Sindhurakshak, ormeggiato in una zona di massima sicurezza del porto di Mumbai, è diventato la tomba per i diciotto marinai che sono rimasti intrappolati.
Come conferma il ministero della Difesa indiano, i diciotto membri dell’equipaggio del sottomarino a propulsione convenzionale, che erano rimasti intrappolati la notte scorsa dopo una serie di esplosioni nel porto di Mumbai, sono morti. Secondo la tv all news Cnn-Ibn, "tutti i diciotto membri dell’equipaggio del sottomarino sono rimasti intrappolati", mentre in un primo momento i media avevano riferito di alcuni di essi che erano riusciti a mettersi in salvo, seppur feriti. Da parte sua il ministro della Difesa indiano AK Antony, che ha annunciato di volersi recare a Mumbai, ha confermato la morte di "marinai nell’incidente del sottomarino" senza però fornire il numero esatto delle vittime. I sommozzatori della Marina sono subito entrati in azione immergendosi intorno al relitto dell’unità semiaffondata, ma senza per il momento essere riusciti a penetrare all’interno.
Il sottomarino, era stato costruito su commissione della marina militare indiana nel 1995 in uno dei più vecchi cantieri navali russi, l’Admiralty Wherf di San Pietroburgo: fu varato nel 1997 e consegnato nel dicembre di quell’anno. "Gli ingegneri dei cantieri navali Zviezdotchka avevano risolto tutti i problemi", ha assicurato un portavoce della società russa Zviezdotchkadi Severodvinsk che ha eseguito dei lavori di riparazione sul sottomarino. Secondo il portavoce, "alcune osservazioni" erano state fatte durante un’ispezione di esperti al porto di Severodvinsk nel mare di Barens. "Ma al momento della firma dell’atto di consegna (del sottomarino INS Shindhurakshak, ndr) all’India, non è stato avanzato alcun reclamo", ha concluso il responsabile russo. Era stato installato tra l’altro un nuovo sistema di missili "Club +", utilizzabili contro navi e sommergibili.
Era quindi tornato in India lo scorso gennaio, attraversando in tre mesi sei mari e due oceani, per un totale di circa 10 mila miglia marine. Il Sindhurakshak aveva una stazza di 2300 tonnellate, poteva ospitare un equipaggio di 52 persone e aveva una velocità massima di 19 nodi, con una profondità massima di immersione di 300 metri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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