Iraq, Al Qaeda rivendica l'ondata di attentati contro gli sciiti a Baghdad

Lo Stato islamico dell'Iraq e del Levante dietro le oltre settanta vittime delle autobomba

Iraq, Al Qaeda rivendica l'ondata di attentati contro gli sciiti a Baghdad

Almeno settanta persone hanno perso la vita e circa duecento sono rimaste ferite in una lunga scia di attentati che ha colpito Baghdad due giorni fa, durante l'Eid al Fitr, la festa che celebra la fine del mese di Ramadan. Attacchi che hanno colpito un Iraq già martoriato, dove almeno mille persone sono morte nell'ultimo mese e il conflitto tra le anime sciita e sunnita dell'Islam continua a mietere nuove vittime ogni giorno.

A pochi giorni di distanza dalle esplosioni, che hanno interessato la capitale Baghdad ma anche Tuz Khurmato, località settentrionale in una zona contesa tra il governo e gli indipendentisti curdi di Masoud Barzani, è arrivata una rivendicazione. La mano che ha armato le bombe è quella di Al Qaeda. Nello specifico a colpire è stato lo Stato Islamico dell'Iraq e del Levante, un'organizzazione radicale attiva in Siria tra le fila dell'insurrezione, che riunisce al suo interno le anime jihadiste dei suoi Paesi.

Secondo molte voci emerse nell'ultimo periodo, lo Stato islamico sarebbe anche l'organizzazione che ha

sequestrato padre Paolo Dall'Oglio, il gesuita italiano sparito da giorni da Raqqa, città siriana controllata dai ribelli. Altre ipotesi vorrebbero il sacerdote impegnato in una trattativa con gli estremisti per la liberazione dei due vescovi di Aleppo rapiti ad aprile.

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