Il giorno dopo il presunto attentato in Afghanistan contro Leon Panetta, segretario della Difesa statunitense, nuovi elementi fanno venire meno l'idea di un attacco diretto contro il rappresentante degli Stati Uniti.
Panetta si trova nel Paese per un incontro diplomatico, a seguito della tensione causata nei giorni scorsi da una strage di civili ad opera di un militare americano. Ieri, all'arrivo in aeroporto, un autobomba era esplosa.
Nonostante l'esplosione non avesse causato nessun rischio per il segretario della Difesa di Obama, il fatto aveva causato qualche apprensione. A quanto si apprende oggi l'attentato non sarebbe però stato diretto contro di lui.
Nel mirino del presunto terrorista, un interprete che affianca la coalizione internazionale, ci sarebbero stati i marines di Camp Bastion. La ricostruzione viene dal tenente generale Curtis Scaparotti, vicecomandante degli americani in Afghanistan. Secondo il militare l'auto sarebbe stata lanciata contro un gruppo di soldati che si trovava nei pressi della scaletta dell'aereo.
L'incidente quindi non sarebbe in alcun modo legato all'arrivo di Panetta. Le misure di sicurezza non avrebbero neppure permesso di individuare l'aereo su cui viaggiava. Nella preparazione dell'attacco è stato ferito un militare britannico, travolto dall'attentatore mentre rubava l'auto utilizzata contro i militari. Ancora in corso le indagini sui fatti. L'afghano è morto per le ustioni riportate nell'attacco.
La tensione nel Paese non accenna comunque a scendere.
I talebani, con un comunicato su internet, dichiarano cessate tutte le trattative di pace con gli Stati Uniti, motivando lo stop al dialogo con la posizione "sempre mutevole e altalenante" di Washington nelle trattative e con la necessità che entrambe le parti rispettino "quanto promesso".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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