"L'Europa ci rende più poveri Andiamo via e staremo meglio"

Geert Wilders, il leader euroscettico olandese: "Sugli immigrati Bruxelles è nemico. Papa a Lampedusa? Legga la Fallaci". Sostieni il reportage L'Europa ribelle

"L'Europa ci rende più poveri Andiamo via e staremo meglio"

da l'Aia (Olanda)

«Papa Francesco prima di andare a Lampedusa faceva bene a leggersi i libri di Oriana Fallaci.... Non giudico il suo operato, ricordo solo che gli immigrati non vengono in Europa unicamente per cercare la libertà, ma anche per ragioni economiche. Accoglierli tutti è impossibile sia per un primo ministro, sia per un Papa». Gli amici lo amano, i nemici lo odiano. E molti lo vorrebbero morto. Morto come quel Pim Fortuyn ucciso alla vigilia delle elezioni del 2002 da un pazzo chiamato Volkert van der Graaf. Un pazzo tornato in libertà condizionata - proprio mentre - ieri a L'Aia - Il Giornale incontrava nell'ala più blindata del parlamento il 51enne leader del Partito della Libertà (Partij voor de Vrijheid – PVV) Geert Wilders. Al pari di Pim Fortuyn, Wilders è oggi uno dei più controversi leader della pattuglia di «euroscettici» decisi a trasformare il Parlamento di Strasburgo nella prima linea della guerra all'Unione Europea. E per quanto riguarda Wilders anche all'immigrazione fuori controllo. «Per molti l'atteggiamento più cristiano è accogliere più immigrati possibile, ma questa non è proprio la soluzione - ribadisce Wilders in questa intervista esclusiva a Il Giornale. A Strasburgo il mio obiettivo sarà la riconquista della sovranità nazionale. Senza il controllo delle frontiere e la possibilità di decidere chi entra a casa tua e chi no la sovranità non esiste. Le politiche sull'immigrazione devono tornare in mano all'Olanda, all'Italia e ai singoli stati».
In Italia molti ritengono necessario l'aiuto dell'Ue per affrontare l'immigrazione.
«Per questo non voglio che l'Olanda resti in Europa. Spartirsi gli immigrati con gli altri paesi non è una soluzione. Se incominciamo a farlo arriveranno a milioni. L'unica soluzione è mandarli indietro usando tutta la forza necessaria».
Ma l'Europa lo vieta e l'Italia è già stata condannata
«E allora perché rimanere in Europa... È una follia. Bisogna dire basta a queste interferenze. Siete un paese sovrano o no? Nessuno italiano ha mai votato per Cecilia Malmstrom, ma quella vi dice cosa dovete fare».
Lei non perde occasione per attaccarla...
«Cecilia Malmstrom è una svedesina di sinistra figlia del relativismo culturale. È una tipica progressista e considera l'immigrazione una cosa splendida perché ritiene poco importanti gli stati nazionali. Se sull'immigrazione non possiamo più decidere nulla è grazie a gente come lei, gente convinta di poter creare un mondo migliore sedendosi attorno a un tavolo. Ma non funziona così. E io sono stufo di tutto questo».
Avrà i voti per dire basta?
«Il mio partito intercetta il voto degli indecisi, ma alle europee vota solo tra il 30 e il 40 per cento degli olandesi: l'affluenza è un'incognita. I sondaggi però ci danno tra il 18 e il 19 per cento, quindi in teoria siamo il primo o il secondo partito».
Per un euroscettico non una contraddizione confidare nel voto europeo?
«Se, come previsto, il mio partito va al 20 per cento, quello di Nigel Farage in Inghilterra al 30 e Marine le Pen al 25, in Europa si scatena un terremoto capace di sconvolgere non solo Bruxelles, ma anche i parlamenti nazionali, perché i governi realizzeranno che il risultato può ripetersi a livello nazionale».
Lei viene definito razzista, xenofobo e fascista...
«Sono accuse senza senso e i risultati elettorali lo dimostrano. L'Olanda è un paese tollerante... Se fossimo come ci dipingono non porteremmo a casa un voto. Non sono razzista. Anzi detesto i razzisti».
Però non perde occasione per attaccare l'Islam.
«Le persone sono tutte uguali, le culture no. Il relativismo culturale è uno dei problemi dell'Europa. La cultura cristiana e umanista è non solo migliore, ma superiore all'Islam. L'Islam è una cultura totalitaria paragonabile all'ideologia fascista o comunista ed assolutamente incompatibile con la libertà. Come nel comunismo o nel fascismo nessuno è libero di abbandonarlo e la pena, per chi tenta di farlo, è la morte».
Parliamo di economia. Per Bruxelles abbandonare l'euro sarebbe una catastrofe...
«Capital Economics ci ha appena consegnato uno studio in cui si spiega che l'Olanda può tranquillamente uscire dall'Unione Europea. I trattati non sono un ostacolo e dal punto di vista economico ne avremmo un grosso un beneficio perché il prodotto interno lordo crescerebbe del dieci per cento. Per noi il modello è la Svizzera, che commercia con tutta l'Europa, ma fa accordi di libero scambio con il Giappone e la Cina che nessuno di noi si può permettere. Oggi il cittadino olandese paga il più alto contributo pro capite all'Unione Europea per un totale di 4 miliardi di euro annui. Senza contare i soldi dati a Grecia Cipro e Portogallo che non rivedremo mai.

I 700mila disoccupati olandesi sono senza precedenti eppure accogliamo bulgari e rumeni senza permessi di lavoro. La Svizzera non fa nulla di tutto ciò. Per questo abbandonando l'Euro e la Ue gli olandesi si ritroveranno con più soldi nel portafoglio e l'Olanda con meno disoccupati».

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