Un processo, la condanna, 92 giorni di carcere e il trasferimento in Italia dove avrebbero, in teoria, scontato la pena in una struttura militare ma dove, in realtà, avrebbero potuto svolgere tranquillamente il loro lavoro e fare carriera. Edward Luttwak, noto esperto di politica estera e di strategie militari ed economiche, sostiene in un'intervista concessa a Daniele Lazzeri per «Il nodo di Gordio» che la vicenda dei due marò italiani detenuti in India sarebbe già stata risolta da tempo senza gli errori compiuti proprio dall'Italia.
Secondo Luttwak, l'errore più clamoroso è stato inviare, per occuparsi del caso, il sottosegretario italiano agli Esteri, Staffan De Mistura: «Un personaggio che non è un esperto ma che ha fatto la sua intera carriera all'Onu, dove essere totalmente incapace non è certo un ostacolo alla carriera. È solo un bellimbusto e in India, ma non solo lì, è considerato un cretino». Luttwak afferma che dopo l'arresto dei due marò italiani era stata individuata una soluzione che rispettasse lo stato di diritto di un Paese come l'India senza penalizzare troppo i due militari italiani.
Soluzione che prevedeva, appunto, il processo in India e il successivo e pressoché immediato trasferimento dei marò in Italia. Ma poi sulla scena è comparso De Mistura e tutto è stato bloccato. Peccato, perché l'ambasciatore italiano in India, Daniele Mancini, «aveva brillantemente risolto il problema». Ma l'errore principale, che avrebbe poi generato tutti i problemi successivi, è stato fare entrare in porto la nave con a bordo i marò. Il fatto si era verificato in acque internazionali, dunque la nave non doveva entrare nelle acque indiane. A quel punto l'India ha considerato i marò come se si fossero costituiti e ha rispettato le proprie leggi che obbligavano a processare i militari.
Daniele Lazzeri,
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