Gli hezbollah resteranno in Siria, a combattere accanto alle truppe dell'esercito di Bashar al-Assad. In un discorso pronunciato oggi a Beirut, durante i festeggiamenti dell'Ashura, una delle feste religiosi dei musulmani sciiti, Hassan Nasrallah, segretario generale del gruppo militante libanese, ha ribadito l'intenzione di continuare a sostenere il governo di Damasco.
"Finché ci saranno ragioni per rimanere in Siria - ha detto Nasrallah, citato dalla Associated Press - rimarremo", aggiungendo che il discrimine è il perdurare della minaccia rappresentata dalle frange jihadiste presenti nell'opposizione.
Da mesi i miliziani libanesi combattono accanto alle forze militari siriane, contro l'opposizione prevalentemente sunnita. Il loro apporto è stato fondamentale nella riconquista della città di Qusayr, da agosto nelle mani dei governativi.
Dal 25 marzo il Libano è senza un governo. L'interim guidato da Tamman Salam non è mai riuscito a mettere insieme un esecutivo. Al contempo le Forze del 14 marzo, gruppo dell'ex premieri Hariri, hanno chiesto più volte il ritiro di Hezbollah dalla Siria come condizione per trovare un accordo interno.
In un recente discorso, Nasrallah aveva accusato il gruppo di Hariri di non voler costituire un nuovo esecutivo per assecondare il volere dell'Arabia Saudita, che avrebbe posto ostacoli in questo senso.
L'ex premier ha bollato come chimere le dichiarazioni del leader di Hezbollah.L'ex primo ministro Hariri ha accusato Nasrallah di sacrificare "sovranità e unità nazionale" del suo Paese per il regime di Assad e per sintonia con le "decisioni della leadership iraniana".
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