Ora la famiglia di Mandela vuole staccare la spina al mito

Smentito lo "stato vegetativo permanente". Ma Madiba resta in condizioni critiche. E il clan avrebbe già deciso di sospendere le cure

Nelson Mandela con alle spalle il suo numero di matricola da prigioniero
Nelson Mandela con alle spalle il suo numero di matricola da prigioniero

Da Pretoria

Nelson Mandela si trova in «condizioni vegetative permanenti» e la famiglia è pronta a «staccare la spina» e lasciare morire dignitosamente l'ex presidente sud africano. Ma è giallo sulle reali condizioni fisiche perchè ieri i medici hanno diramato un bollettino confermato dalla presidenza sudafricana in cui si definiscono gravi le sue condizioni ma non viene confermato lo stato di coma. Secondo un documento presentato il 26 giugno scorso dal «Mandela Clan» - così la stampa locale ha battezzato il gruppo di figli, mogli e nipoti del primo Presidente sud africano nel periodo post apartheid - al Tribunale di Mthatha, una cittadina nei pressi del luogo natale di Mandela, la famiglia aveva «analizzato la possibilità» di terminare così l'agonia del grande statista nero e, nello stesso tempo, porre un termine alla «guerra delle tombe». C'è voluta infatti una sentenza dello stesso tribunale di Mthatha per far sì che Nkosi Zwelivelile Mandla Mandela, il nipote di Nelson Mandela e attuale capo della tribù Xhosa, trasferisse i resti mortali dei tre figli che l'ex presidente ha avuto dal suo primo matrimonio, dal cimitero di Mvezo, il villaggio natale di Mandela, a quello di Qunu dove il leader anti-segregazionista e Premio Nobel per la Pace dovrebbe esser sepolto. La lunga agonia di Mandela - secondo l'ex generale Bantu Holomisa - sarebbe dovuta, tra l'altro, proprio al fatto che «lo Spirito di Mandela non avrebbe trovato la pace» sino a quando tutti i componenti della famiglia non sarebbero stati sepolti a Qunu. E proprio 49 ore orsono la quasi macabra cerimonia - le tombe dei primi figli di Mandela erano in fosse senza il loro nome - hanno trovato la pace nella tomba di famiglia. A parte la vita del «Grande Uomo» come viene ormai definito Nalson Mandela sulla quale i giornali locali riempione pagine su pagine -c'è il «problema» dell'eredità non soltanto morale dello statista ma anche quella reale. Secondo fonti diplomatiche, la famiglia avrebbe assicurato la vendita dei diritti per «il reportage» sul funerale dello statista per oltre cento milioni di dollari americani. In verità nessuno sa con certezza quale sia il valore dei beni che Mandela- dovrebbe compire 95 anni il prossimo 18 luglio- avrebbe lasciato attraverso la Findazione Nelson Mandela che raccoglie tutti i diritti e le royalties sulle vendite delle immagini raffiguranti il vero leader del movimento anti-segregazionista. L'Africa National Congress (Anc) il partito al potere in Sud Africa, ha dichiarato proprio ieri di non voler essere coinvolto nelle dispute interne del «Mandela Clan». «Qualsiasi affare che riguardi o possa riguardare la famiglia tocca non soltanto il Sud Africa ma il mondo intero» - ha dichiarato Jackson Thembu, un portavoce dell'Anc, aggiungendo che «il Partito teme che il conflitto interno della famiglia possa danneggiare l'immagine, a livello globale, di Nelson Mandela».

I suoi commenti si riferivano a un'intervista televisiva durante la quale la figlia di Mandela, Madikizela-Mandela aveva dichiarato che il Partito aveva mancato di sensibilità quando, due mesi orsono, aveva permesso la pubblicazione di fotografie del padre, in uno «stato pietoso», affiancato dall'attuale presidente Jacob Zuma, dal suo Vice Cyril Ramaphosa.

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