Pakistan, uccisi 9 turisti in un hotel

Un commando in azione nel Kashmir: ucciso anche un pachistano. Attentato rivendicato da talebani

Tragedia in Pakistan, dove un commando armato di origine sconosciuta ha ucciso nove turisti stranieri e la loro guida pachistana residenti in un hotel della regione del Kashmir (contesa dall’India), che i pakistani chiamano provincia settentrionale di Gilgit-Baltistan e che ospita il K2, fuggendo prima dell’arrivo della polizia.

L’attacco è avvenuto nell’area di Fairy Meadows, campo base per l’ascesa alla vetta del Nanga Parbat, nona più alta vetta del mondo nell’Himalaya (8.126 metri). Le vittime sarebbero 5 ucraini, 3 cinesi ed un russo, probabilmente scalatori. Il vice ispettore generale della polizia di Gilgit, Ali Sher, ha spiegato che "l’incidente è avvenuto subito dopo la mezzanotte, quando sconosciuti terroristi hanno fatto irruzione nell’hotel sparando ai turisti che vi si trovavano. Non c’è dubbio che si tratti di un atto di terrorismo".

Un portavoce della polizia ha precisato che gli aggressori, per non destare sospetti, vestivano uniformi dei Gilgit Scout una forza paramilitare appartenente alle Guardie di Frontiera pachistane. Dopo essere entrati nel rifugio, i militanti hanno radunato tutte le persone presenti portandole in un luogo appartato, e dopo averle identificate e derubate di tutto quanto di prezioso avessero, compresi i passaporti, ne hanno uccise dieci.

L'attacco è stato rivendicato dal movimento estremista islamico talebano Jandullah. In un messaggio il portavoce del movimento, Ahmed Marwat, ha detto: "Abbiamo realizzato l’attacco perché i turisti erano degli infedeli e nemici dei musulmani".

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