Sfruttati dai nazisti: Berlino pagherà le pensioni agli ebrei

Erano costretti a lavorare nei ghetti nazisti, in condizioni di miseria e crudeltà. Oggi, grazie ad un disegno di legge approvato dal governo tedesco, migliaia di ebrei riceveranno gli arretrati della loro pensione. Un gesto importante e dal valore fortemente simbolico: «Le pensioni verranno pagate rapidamente e in modo efficiente», ha spiegato Andrea Nahles, ministra del Lavoro tedesca, che ha poi proseguito: «Non possiamo neanche immaginare cosa volesse dire lavorare in condizioni inumane in un ghetto dell'epoca nazista». Sono decine di migliaia le persone in Germania, principalmente non tedesche, che furono usate dai nazisti come forza lavoro in cambio di cibo o paghe scarse.

Il provvedimento dovrebbe essere approvato in parlamento entro luglio e sana una disparità preesistente: nel 2002, il governo tedesco aveva concesso il pagamento degli arretrati della pensione fino al 1997 agli ebrei che avevano lavorato nei ghetti nazisti, ma per le pensioni concesse negli anni successivi erano previsti solo quattro anni di arretrati.

Secondo Der Spiegel, con la nuova normativa, nella sola Israele, 13mila superstiti otterrebbero una media di 15mila euro annuali di pensione. «Il governo tedesco è consapevole delle sue responsabilità storiche», ha detto Steffen Seibert, portavoce di Angela Merkel.

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