Già dalla scorsa settimana l'Unicef aveva messo in guardia dal rischio dell'emergere in Siria di problemi sanitari, connessi all'interruzione dei programmi di vaccinazione. A preoccupare l'Onu era soprattutto una possibile epidemia di polio.
L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha confermato oggi l'epidemia in corso in Siria, spiegando che la malattia è stata riscontrata in dieci dei ventidue casi esaminati dall'organizzazione. I primi test erano stati effettuati su persone residenti nella zona di Deir Al Zour già a ottobre.
La poliomielite non si ripresentava in Siria dal 1999, quando era stato registrato l'ultimo caso. La malattia colpisce soprattutto i bambini sotto i cinque anni e ha un alto tasso di contagio. Può portare alla paralisi e anche alla morte.
Dall'inizio del conflitto che sta sconvolgendo il Paese, si è interrotto il programma di immunizzazione, che prima coinvolgeva il 95% dei bambini. Attualmente viene vaccinato il 52% dei più piccoli e mezzo milione non ha ricevuto trattamenti.
Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità la Siria è un Paese a rischio. Nonostante il ministero della Salute si sia detto pronto a rispondere all'emergenza, il pericolo più grande è quello di una diffusione della malattia, dovuta alle grandi masse di profughi in movimento all'interno del Paese e verso i confini.
Attualmente, con il sostegno delle Nazioni Unite, si sta promuovendo una campagna di vaccinazione per 2,4 milioni di bambini, per combattere non soltanto la polio, ma anche morbillo, parotite e rosolia.
L'Onlus Save The Children, che al momento ha vaccinato 21mila bambini, ha chiesto un cessate il fuoco che permetterebbe agli operatori una risposta articolata al problema. Tentativi simili sono già stati attuati con successo in Afghanistan, Sudan e Repubblica Democratica del Congo.
538em;">L'epidemia di poliomielite non interessa soltanto la Siria in sé, ma anche i Paesi meta dei profughi, Europa compresa, che dovranno necessariamente porre un'attenzione maggiore alla situazione dei bambini in arrivo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.