Siria, bombe su un panificio: 90 morti

I Mig del regime, secondo l'emittente tv al Arabiya, avrebbero colpito l’edificio del negozio mentre moltissime persone erano in coda per attendere il pane. Prima si era parlato si 300 vittime

Siria, bombe su un panificio: 90 morti

Novanta persone uccise, in Siria, mentre facevano la coda davanti al forno per cercare di prendere un po' di pane, dopo giorni e giorni di dispensa vuota. A compiere la carneficina, secondo quanto riferisce l'emittente tv al Arabiya, sarebbe stato un raid aereo del regime siriano (inizialmente si era parlato di trecento vittime). Teatro del tragico fatto di sangue la cittadina di Halfaya, nella provincia di Hama. Il sito di al Arabiya mostra alcune foto dicendo che si tratta del tv - avrebbero colpito l’edificio del negozio mentre oltre mille persone erano in coda per il pane.

La cittadina, assediata dalle truppe governative, è in piena crisi umanitaria. In un video diffuso dai militanti anti-Assad si vedono numerosi corpi straziati, davanti a un edificio in macerie. Sulla strada, un cratere. Le immagini mostrano poi un uomo che porta sulle spalle una donna insanguinata. Secondo quanto riferisce Human Rights Watch, gli attacchi alle panetterie si susseguono da mesi, con decine e decine di vittime: 60 persone sono state uccise in tal modo nel quartiere di Qadi Askar ad Aleppo, lo scorso 16 agosto.

Il bilancio accertato del bombardamento sul panificio in provincia di Hama è fornito dai comitati locali anti-regime (Lcc), avvertendo che la stima è destinata ad aumentare visto il gran numero di feriti gravi. I comitati stimano siano nel complesso 171 le vittime oggi del conflitto in Siria.

I fedeli di Assad respingono al mittente le accuse, spiegando che sono i ribelli i "terroristi", che si nascondono tra i civili perché questi vengano colpiti.

Intanto i ribelli guadagnano terreno, con le fazioni jihadiste che, secondo molteplici fonti, stanno acquistando sempre più peso all'interno dell'opposizione armata. Ma il regime di Assad - come avverte Israele - "nonostante stia perdendo" la battaglia ha pur sempre pericolose "armi chimiche sotto il suo controllo".

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