Siria, Ban Ki-moon: "Assad sarà processato, presto prove schiaccianti sull'uso gas"

Il numero uno dell'Onu: "Presto prove schiaccianti sull'uso del gas". Ma, secondo il Wall Street Journal, Assad starebbe spostando l'arsenale

Un ritratto del presidente Bashar al-Assad a Damasco
Un ritratto del presidente Bashar al-Assad a Damasco

"Bashar al Assad ha commesso numerosi crimini contro l’umanità". Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon chiede un processo per accertare le sue responsabilità del presidente siriano dal momento che il rapporto degli esperti dell'Onu dimostrerà, "in maniera schiacciante" che sono state usate armi chimiche.

Il rapporto dell'Onu, che sarà diffuso all’inizio della prossima settimana (probabilmente già lunedì), non indicherà chi ha usato i gas, ma si limiterà a constatare che armi chimiche sono state usate in Siria. Nonostante ciò Ban Ki-moon, pur senza accusarlo esplicitamente, ha di fatto attribuito la responsabilità ad Assad, affermando che "si è macchiato di molti crimini contro l’umanità". Il numero uno del Palazzo di Vetro ha aggiunto che "ci sarà un processo per accertare le sue responsabilità quando tutto sarà finito". Il rapporto degli ispettori Onu, peraltro, si ferma al 15 luglio (per un totale di 8 episodi) e non ha preso in considerazione l’attacco del 21 agosto nel sobborgo Ghouta di Damasco, in cui secondo gli Stati Uniti sono stati uccise 1.429 persone, di cui 426 bambini.

Sulla posizione delle armi chimiche di Damasco "sappiamo molto meno di sei mesi fa". Sono fonti del Wall Street Journal a rivelare il sospetto che il regime di Damasco stia facendo il possibile per occultare il suo arsenale, prima che la comunità internazionale possa iniziare le operazioni per metterlo in sicurezza e distruggerlo. Bashar al-Assad avrà anche assicurato l'adesione alla proposta di controllo internazionale sulle armi non convenzionali, avrà pure inviato i documenti necessari per entrare a fare parte di quella Convenzione che Damasco non ha mai siglato prima della minaccia statunitense, ma secondo il Wall Street Journal starebbe anche agendo per nascondere una parte delle sue armi chimiche. Le operazioni - scrive il quotidiano statunitense - sarebbero state affidate all'unità 450, un gruppo specializzato dell'esercito siriano e punterebbero a dislocare l'arsenale siriano in una cinquantina di punti di stoccaggio differenti.

All'accusa al governo se ne sommano altre. Un rapporto presentato dall'ong Human Rights Watch denuncia l'uccisione per esecuzione di almeno 248 persone nei villaggi di Bayda e Banias, il 2 e 3 maggio scorsi. Per l'organizzazione "si tratta di una delle esecuzioni sommarie più gravi dall'inizio del conflitto in Siria".

Un secondo documento, della Commissione d'inchiesta dell'Onu, ha puntato il dito sugli attacchi contro gli ospedali, sottolineando che "il governo siriano impedisce in maniera sistematica e come 'politica' di Stato che i feriti provenienti dalle zone controllate dall'opposizione o vicine ad esse siano curati".

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