Il segretario del Partito dei patrioti democratici (Watad), all'opposizione in Tunisia, è stato ucciso. Chokri Belaïd era tra gli esponenti di spicco del Fronte Popolare (Nidaa Tounes), formazione politica costituita dopo la rivoluzione. È stato colpito da almeno due proiettili (quattro secondo alcune fonti) questa mattina, mentre usciva dalla sua abitazione. Una delle pallottole l'ha colpito al collo, un'altra alla testa. A poco è servito l'immediato trasferimento alla clinica Ennasr di Tunisi.
Tanto l'identità dell'assassino quanto la motivazione sono al momento sconosciute. Secondo le prime informazioni la sua uccisione potrebbe essere una vera e propria esecuzione. In passato il Watad, partito di sinistra, è stato vittima di diversi attacchi da parte dei miliziani della Lega per la protezione della rivoluzione, che vengono considerati fiancheggiatori del governo.
Il ministro dell'Interno, Ali Laarayedh, ha parlato in un'intervista a Mosaique Fm di due sospettati: il primo ha ucciso Belaïd, mentre il secondo attendeva su un motorino.
Reazioni della politica
Sabato Belaïd aveva accusato dei non meglio precisati "mercenari" al soldo di Ennahda, il partito di maggioranza guidato da Hamadi Jebali, di avere attaccato una riunione del suo partito. Il fratello di Belaïd, Abdelmajid, ha accusato la compagine di governo di essere il mandante dell'omicidio.
Il presidente Moncef Marzuki ha rinunciato al suo viaggio in Egitto, dove doveva recarsi domani per il vertice dell’Organizzazione Islamica, ed è rientrato immediatamente da una visita in Francia. Il premier Jebali ha condannato l'omicidio di Belaïd, bollandolo come "un assassinio politico e l’assassinio della rivoluzione tunisina: uccidendolo hanno voluto mettere a tacere la sua voce".
Le opposizioni alla Costituente hanno annunciato la dimissioni in massa dei propri rappresentanti. Il giorno dei funerali di Belaïd, ancora non deciso, si terrà uno sciopero generale.
In piazza in migliaia
Almeno un migliaio di persone - secondo la Reuters - si sono riunite davanti al ministero dell'Interno tunisino, in avenue Bourghiba, per protestare contro l'uccisione di Belaïd. Ad esse - scrive Tunisia Live, che segue in diretta gli sviluppi - si è unita una folla di giovani e membri del Fronte Popolare, che hanno chiesto a gran voce le dimissioni del premier.
La massa di
persone ha poi scortato l'ambulanza dove si trova il cadavere del leader verso l'ospedale dove avverrà l'autopsia. In molte città la folla si è scagliata contro le sedi di Ennahda.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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