Turchia, Bonino: "Taksim non è Tahrir"

Intervenuta alla Camera il ministro degli Esteri dice che le manifestazioni in Turchia ricordano più le piazze europee o quelle di Occupy Wall street: "Evitiamo di guardare alla Turchia con l’ottica offuscata da modelli ingannevoli"

Turchia, Bonino: "Taksim non è Tahrir"

Il ministro degli Esteri Emma Bonino affronta, alla Camera, il tema legato alle proteste in corso in Turchia negli ultimi giorni, e in particolare a Istanbul. Proteste che qualcuno ha paragonato alla "Primavera araba". Per la responsabile della Farnesina, però, l'accostamento è sbagliato: "A me la rivolta ricorda più Occupy Wall Street (movimento di contestazione nato il 17 settembre 2011 a New York, ndr). Piazza Taksim non è piazza Tahrir. E i turchi non sono arabi".

Il ministro degli Esteri, da sempre convinta sostenitrice dell’ingresso turco nell’Ue, sottolinea che "è venuto il momento di un sincero esame di coscienza da parte dell’Europa. Vero è che il modello turco è stato elogiato oltre i suoi meriti. Ma l’Europa ha le sue colpe, l’arretramento della prospettiva europea è stato un errore, un comportamento incoerente se consideriamo che l’adozione di alcuni dei capitoli bloccati avrebbe raccolto le rivendicazioni di tanti turchi scesi oggi nelle strade e nelle piazze".

"Nelle manifestazioni di questi giorni - dice ancora il ministro - manca una regia, i partecipanti sono giovani, cittadini comuni, desiderosi di uno stile di governo meno paternalistico. I partiti di opposizione sembrano defilati, come i militari.

L’uso sproporzionato della forza non può mai essere accettato, adesso la Turchia dia prova di essere una democrazia matura".

La Farnesina è "in costante contatto" con l’ambasciata italiana ad Ankara e i consolati di Istanbul e Smirne "per tutelare agli italiani che si trovano in Turchia".

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