Ucraini filo-Ue in piazza contro Yanukovich. La polizia li carica

Protesta contro il presidente, che ha congelato l'accordo di libero scambio con l'Europa. Mano pesante delle forze anti sommossa. Gli Usa condannano la violenza

Ucraini filo-Ue in piazza contro Yanukovich. La polizia li carica

Violenza a Kiev, dove migliaia di persone sono scese in piazza per manifestare contro il presidente filo-russo Viktor Yanukovich, che ha congelato l’accordo di associazione e di libero scambio con l’Unione Europea. All’alba la polizia, in assetto antisommossa, ha usato manganelli e granate stordenti per dispendere i manifestanti filo-europei radunati nella principale piazza della città. Secondo il deputato dell’opposizione Andriy Shevchenko nei tafferugli ci sono stati numerosi feriti: "L’Ucraina non aveva mai visto nulla di simile".

Alcuni testimoni hanno raccontato che la polizia prima ha lanciato le granate e poi ha marciato contro la folla, utilizzando i manganelli per disperdere gli attivisti e inseguendo alcuni manifestanti nelle strade circostanti. Alle 5 di mattina ora locale, parte dell piazza era isolata dai poliziotti in assetto antisommossa. Nove anni fa, fra il 2004 e il 2005, la stessa zona, piazza Indipendenza era stato teatro della Rivoluzione Arancione che vide all’epoca sconfitto proprio Yanukovich. "L’Ucraina è Europa!", gridava in coro la folla, accusando il capo dello Stato di aver "rubato il nostro sogno".

Arseni Iatseniuk, capogruppo del partito di Iulia Timoshenko, Patria, accusa Ianukovich di aver "venduto il paese per assicurarsi un posto da governatore dell’Ucraina nell’impero russo" e chiede "una procedura di destituzione del presidente davanti al parlamento, ed elezioni prima del 2015". Vitali Klitschko, campione di pugilato e leader del partito Udar, ha definito "alto tradimento" e "sabotaggio" la mancata firma dell’accordo.

L’ambasciatore degli Stati Uniti in Ucraina, Geoffrey Pyatt, ha condannato "la violenza contro i pacifici manifestanti" pro-Ue da parte della polizia ucraina a Kiev.

In serata anche Catherine Ashton, rappresentante per la politica estera dell'Ue, ha criticato "pesantemente" l'utilizzo della forza, definendolo "eccessivo e ingiustificato" in una nota congiunta con il commissario Stefan Fule. Il presidente Yanukovich ha promesso un'inchiesta sui fatti.

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