Europa, una «foto-story» racconta il successo dell’idea

Europa,  una «foto-story» racconta il successo dell’idea

«Più si avrà dell’Europa un’idea chiara, più ci conosceremo in quanto europei, meno troveremo irrisolvibili le nostre difficoltà interne e irriducibili le nostre differenze». Così scriveva Paul Valéry nel 1939, auspicando un’utopistica comunione che ora è realtà per 27 nazioni. Raccontare 27 storie differenti, e insieme quei momenti cruciali che hanno segnato l’avvio e la graduale realizzazione del progetto politico europeo, è ciò che Alinari 24ORE si propone di fare con la mostra L’Europa delle immagini. Images of Europe, che si tiene fino al 24 febbraio nella gipsoteca del Vittoriano. Partendo dalle radici dell’Europa, che Louis Godart individua nella civiltà cretese del III millennio a.C., la mostra evidenzia l’evoluzione culturale, paesaggistica, urbanistica, industriale, antropologica delle nazioni dell’Unione Europea, in un confronto tra passato e presente, tra tradizione e innovazione, rintracciando i segni di quell’appartenenza, più o meno fortemente sentita, alla cittadinanza europea. Oltre 200 immagini si snodano in un percorso articolato in due parti: la prima, dedicata ai grandi temi conduttori che formano l’ossatura della storia politica, economica e culturale dell’Europa; la seconda, in cui vengono presentate le «carte d’identità» delle 27 nazioni, ognuna costituita da 4 emblematiche fotografie. Può sembrare una sfida quella di sintetizzare con così poche immagini paesi che potrebbero essere tutti oggetto di una mostra a sé stante, ma questa straordinaria selezione (eseguita dalle ambasciate delle nazioni interessate) consente di centrare il tema dell’identità europea, a dispetto delle diversità linguistiche, religiose e culturali. La fotografia, grande mezzo di comunicazione capace di annullare qualsiasi diaframma temporale e spaziale, diventa la chiave di lettura del nostro continente: documento storico, ma anche opera d’arte.

Le immagini raccontano gli eventi dell’800 e del ’900 che hanno portato alla definizione di un nuovo paesaggio culturale europeo: due grandi guerre, una nuova geografia politica delle diverse nazioni, gli anni della ricostruzione post-bellica e del successivo sviluppo economico con le trasformazioni più recenti che hanno riguardato non solo la vita sociale, ma anche l’aspetto dei luoghi.

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