L'intervento del governo Meloni per imporre uno blocco alla produzione, all'importazione e alla vendita degli alimenti sintetici potrebbe risultare davvero provvidenziale, alla luce di alcune mosse della Commissione europea.
L'Italia baluardo del cibo naturale
Se da una parte, infatti, dall'Ue non arriva ancora nulla di definivo sulla questione, giunge la notizia che ben oltre 20 milioni di euro siano stati già impiegati per sostenere e finanziare sperimentazione e ricerca sui cibi in provetta. Dopo gli insetti, nulla toglie che l'Ue decida di procedere con l'autorizzazione anche per la carne e gli altri alimenti sintetici.
Da qui l'importanza e la lungimiranza del ddl approvato lo scorso martedì 28 marzo, su proposta del ministro dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida. Per ora, grazie all'azione dell'esecutivo, l'Italia ha detto "no" alla carne prodotta in laboratorio, come a tutta un'altra serie di cibi sintetici.
La posizione del governo è chiara. Il ministro è al fianco degli allevarotori e dei commercianti che si oppongono con forza all'arrivo del "sintetico" sulle tavole del Bel Paese. Si combatte anche in sede europea, con numerose interrogazioni presentate all'Europarlamento da parte dei rappresentanti della Lega.
Mentre in Danimarca la società Remilk investe nella produzione di latte sintetico, e in Germania si parla di bastoncini di pesce (?) realizzati in provetta, l'Italia si è posta come baluardo del cibo naturale.
Cosa dice il commissario Ue
Alle tante domande presentate dai rappresentanti della Lega, ha recentemente risposto il commissario europeo all'Innovazione e alla Ricerca Marija Gabriel, che ha spiegato come la Commissione stia effettuando dei finanziamenti a scopo di ricerca. "La Commissione sostiene la ricerca nell'ambito di Orizzonte Europa per migliorare le conoscenze sui potenziali impatti ambientali e sanitari di carni e prodotti ittici sintetici", ha dichiarato, come riportato da Il Tempo.
Tali investimenti, che rientrano nel programma di lavoro 2023-2024 nella categoria "Alimenti, bioeconomia, risorse naturali, agricoltura e ambiente", hanno il preciso scopo di portare a delle maggiori conoscenze sulla sicurezza e la sostenibilità dei prodotti. Ciò che appare evidente è che la Commissione non ha affatto chiuso alla possibilità di aprire la porta anche a questo genere di alimenti, in futuro.
Circa 4,5 milioni di euro sono stati resi disponibili per 4 progetti che vedono al centro la carne sintetica relativamente all'iniziativa europea "Orizzonte 2020". Non solo. L'Unione europea ha finanziato con 10,3 milioni anche un progetto di Giant Leaps che riguarda sempre la carne sintetica, anche se in misura limitata.
Il "no" italiano
L'Ue valuta le possibilità, cerca di "esplorare opportunità e inconvenienti che tali alimenti presentano", per citare il commissario Gabriel. Il nostro Paese, almeno per il momento, rimane però fermo sulla sua posizione.
Recentissimo il commento del premier Giorgia Meloni, che ha ancora una volta ribadito il divieto ai cibi sintetici: "Siamo la prima Nazione al mondo a farlo, chissà che qualcun altro non ci segua".
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