L'appello all'unità in nome della nazione, fatto da Giorgia Meloni al Partito democratico per il sostegno a Raffaele Fitto nella Commissione europea è caduto nel vuoto. Elly Schlein ha respinto l'invito a fare quadrato portando avanti gli interessi di partito, piuttosto che quelli nazionali, dimostrando ancora una volta di non lavorare per il bene del Paese. "Complessivamente non siamo entusiasti, è più conservatrice e l'Italia perde la delega dell'economia e manca un commissario con delega specifica sul lavoro. Il lato positivo è la nomina di Ribera al green deal", ha dichiarato Schlein a È sempre Cartabianca, su Rete4.
"Perdiamo la delega sull'economia, oggi la priorità è che il Next generation non si fermi sotto i colpi degli alleati di Meloni", ha proseguito il segretario del Partito democratico, aggiungendo: "Non faremo come Meloni che faceva le manifestazioni contro Gentiloni. Valuteremo le audizioni, non faremo sconti e difenderemo le priorità del Pd. Valuteremo che voto dare alla commissione nel suo complesso insieme al gruppo del Pse". Una posizione egocentrica per il Pd, che riflette il protagonismo del suo segretario. Come ha ricordato Meloni nel suo intervento nel programma "Cinque minuti" di Bruno Vespa, quando Raffaele Fitto, dall'opposizione, si è trovato davanti alla possibilità di votare per Gentiloni l'ha fatto, perché in quel momento era quello l'interesse nazionale da perseguire.
Il vicepresidente Fitto, riconosciuto a livello internazionale per competenze e per capacità, dovrebbe comunque avere il supporto del Partito popolare europeo, maggioranza nel parlamento di Bruxelles. Manfred Weber, nel suo ultimo viaggio a Roma, ne ha lodato la professionalità e la scelta di Ursula von der Leyen conferma la stima europea di cui gode l'attuale ministro del governo italiano. "Se io devo guardare alla competenza, alla serietà di Raffaele Fitto, che è una persona stimata a 360 gradi anche in Europa, non ho dubbi che superi l'esame. Poi le altre dinamiche sono politiche. E lì chiaramente tutto diventa più complesso", aveva detto Meloni, immaginando le tensioni che avrebbe potuto creare il Pd nel Pse, dove rappresenta la fazione di maggioranza.
"Escludo che il Partito Socialista europeo possa prendere sul Commissario italiano una posizione diversa da quella che indica la delegazione italiana, che è anche la più rappresentativa", è stata l'analisi dl premier, che a fronte di questo ha invitato il Pd a fare la sua parte per l'Italia, purtroppo, come prevedibile, con scarso successo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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