“È complice dei respingimenti”. E la Ong porta Frontex in tribunale

Sea Watch ha deciso di citare in giudizio Frontex per accedere a documenti che, a suo dire, confermerebbero le violazioni dei diritti umani dell'agenzia europea

“È complice dei respingimenti”. E la Ong porta Frontex in tribunale
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Le Ong portano in tribunale l'agenzia europea Frontex: così si può riassumere quel che accadrà oggi presso il Tribunale dell'Unione Europea in Lussemburgo. I fatti risalgono ad oltre un anno fa, nell'aprile 2022, quando Frontex respinse una richiesta di accesso agli atti presentata da Sea-Watch tramite il Freedom of Information Act (Foia), che garantisce il diritto di accesso alle informazioni detenute dalle pubbliche amministrazioni.

Sea-Watch sostiene che tramite quegli atti avrebbe potuto verificare il coinvolgimento di Frontex nelle violazioni dei diritti umani nel Mediterraneo su un caso del 2021 che, sempre secondo la Ong, si configurerebbe come respingimento. A testimonianza di questo ci sarebbero stati l'aereo di monitoraggio Seabird e la nave di soccorso Sea-Watch 3. Tutto avvenne in area SAR maltese dove, come racconta la Ong, un'imbarcazione in difficoltà con circa 20 persone a bordo venne intercettata dalla Guardia costiera libica e riportata nel Paese africano. Le organizzazioni non governative Human Rights Watch e Border Forensics, schierateal fianco di Sea-Watch, sottolinearono che "si può presumere che Frontex abbia favorito quell'intercettazione e quel respingimento illegale".

Giorgia Linardi, portavoce di Sea-Watch, in vista dell'udienza ha dichiarato: "La causa contro Frontex è il primo passo per porre fine all'impunità e prevenire ulteriori violazioni dei diritti umani. Sono ormai innumerevoli le evidenze della complicità dell'Agenzia nei respingimenti in Libia. È ora di porre fine a questa pratica illegale protetta dalle politiche europee, che perpetua un violenti ciclo di abusi ai danni delle persone in fuga, riconsegnate nelle mani dei loro aguzzini".

L'obiettivo di Sea-Watch con questa causa è quello di ottenere le informazioni precedentemente negate e dimostrare che "Frontex è complice delle violazioni dei diritti umani nel Mar Mediterraneo".

Intanto, dal vertice ministeriale a Salonicco con gli omologhi del gruppo dei Paesi del Med5 e il vicepresidente della Commissione europea, Margaritis Schinas, Matteo Piantedosi ha chiesto maggiore centralità per l'agenzia Frontex: "Italia, Cipro, Grecia, Malta e Spagna continueranno a sviluppare insieme il loro dialogo nei prossimi mesi anche sulla base della dichiarazione che abbiamo condiviso oggi: abbiamo ribadito il nostro impegno a contrastare i trafficanti, rafforzare le frontiere esterne, prevenire le partenze nel rispetto delle norme internazionali, con il sostegno dell'Unione, a cominciare a un ruolo più incisivo di Europol e Frontex".

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