Ilaria Salis ora chiama la sinistra al posizionamento estremo. La conferma della nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente della Commissione Europea non piace all'esponente di Avs, che nel parlamento è parte di The Left, lo stesso gruppo di Carola Rackete e così, dal suo profilo Facebook, l'europarlamentare inanella una serie di dichiarazioni di carattere scarsamente democratico. Non che sia una sorpresa, visti i trascorsi di Salis negli antagonisti e la procedura giudiziaria aperta contro di lei in Ungheria con l'accusa di aver partecipato all'aggressione di alcune persone solo perché si orientamento politico diverso. Tuttavia, il tenore delle dichiarazioni di Salis dovrebbe imporre una seria riflessione su chi è stato eletto a rappresentare l'Italia, ma non solo, in quella che dovrebbe essere la massima rappresentazione della democrazia europea.
"Il processo decisionale è stato una vera farsa: accordi sottobanco, scambi reciproci, audizioni svuotate di ogni significato. Con l'inclusione di Fitto e di Ecr, la nuova Commissione Ursula si sposta ulteriormente a destra", scrive Salis nel suo sfogo social. Ursula von der Leyen, che è presidente di questa Commissione, è esponente del Ppe, che è il partito vincitore delle ultime elezioni che, quindi, ha diritto di scegliere i propri alleati. Gli elettori hanno dato un forte segnale all'Unione nella tornata elettorale di giugno, facendo crescere in maniera importate le formazioni di destra: che si tratti di un voto di protesta o di un voto convinto non ha importanza, perché di questi segnali von der Leyen deve farsi interprete. Ma c'è di più, l'Italia è uno dei Paesi fondatori dell'Europa, è la terza economia dell'Unione e non poteva stare senza un vicecommissario, che è stato proposto dal governo. Forse, l'esponente di Avs avrebbe voluto che fosse imposto un nome di estrazione rossa che non rispecchiasse la volontà degli italiani che, sia alle amministrative di due anni fa che alle europee di luglio, hanno dato la piena e totale fiducia a Fratelli d'Italia.
Ma per Salis questo sistema, chiamato democrazia, non sembra essere funzionale. "Ritengo gravi e contro-producenti queste continue aperture ai sovranisti: come volevasi dimostrare, compromettendosi con il centro si scivola a destra. E la china è inesorabile. Chi vuole costruire un’alternativa vincente, in Italia come in Europa, deve assumersi la responsabilità di essere vera sinistra, senza ambiguità", prosegue l'europarlamentare, invitando pertanto allo spostamento verso l'estremo. "Questo significa aderire a una proposta chiara e di rottura, internazionalista, sia contro la destra che contro il neoliberismo, nell’interesse dei lavoratori e delle classi popolari", ha proseguito l'eurodeputata. "Meloni rivendica il successo, ma per i lavoratori - italiani e non - c’è poco da cantare vittoria. Pur con un Vicepresidente italiano, niente di buono potrà venire da questa Commissione.
Settimana prossima a Strasburgo, in linea con il gruppo The Left, ovviamente voterò contro il collegio e continueremo a fare opposizione. Dentro il Parlamento e soprattutto fuori, nella vita reale delle persone", ha chiosato Salis, parte di un gruppo che esprime 46 deputati su un totale di 720.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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