"Occupare le case? Serve per risolvere i problemi". L'ultima della Salis

La neoeletta europarlamentare con Avs tenta maldestramente di difendersi dalle accuse che le vengono mosso riguardo alle sue vecchie occupazioni di case popolari: "Non sempre ciò che è giusto corrisponde a ciò che è legale"

"Occupare le case? Serve per risolvere i problemi". L'ultima della Salis
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Primo giorno da nuova parlamentare europea per Ilaria Salis, che quasi non ci crede di essere approdata nella sede di Bruxelles, tanto da postare sui social una sua foto con il badge messo al collo e la scritta "È tutto vero!". Come del resto è altresì "tutto vero" l'arzigogolato (e discutibilissimo) concetto di "disobbedienza civile" che l'esponente neoeletta con Alleanza Verdi-Sinistra, nelle sue varie dichiarazioni pubbliche rilasciate da quando è tornata dagli arresti a Budapest, continua declamare sull'occupazione abusiva delle case posta in atto da lei stessa negli scorsi anni. La Salis, infatti, non si sente affatto di doversi difendere per la sua posizione tenuta in quanto ritiene che i movimenti per la casa "cerchino di rispondere ad un problema cui le istituzioni non sono in grado di rispondere". E poi - diciamolo - "non sempre ciò che è giusto corrisponde a ciò che è legale". Anche se basterebbe semplicemente, come aggiunge lei stessa, che i parlamentari modifichino "le leggi e magari leggi non giuste".

Non solo, ma l'insegnante brianzola non riesce minimamente a rispondere se intende saldare il debito da 90mila euro nei confronto dell'Aler, come chiesto del resto dalla mozione presentata oggi nel Consiglio Regionale della Lombardia, che ha approvato il pignoramento del suo compenso per morosità nel pagamento dell'affitto delle case popolari. "Stanno mettendo in campo questi attacchi, che sono sostanzialmente fondati sul nulla - si limita banalmente a rispondere -. Stiamo parlando di un accesso effettuato quando avevo 23 anni: ne ho compiuti 40 la settimana scorsa". Della serie: scurdammoce 'o passato e mettiamo da parte tutti i temi inerenti alla legalità. La rappresentante di Avs ha poi "intenzione di impegnarmi per chi vive sulla propria pelle le questioni sociali". Chissà se tra questi sono inclusi anche coloro che hanno sofferto per esservi visti occupare abusivamente le proprie abitazioni.

In ogni caso, a proposito di legalità Salis assicura che, per quanto riguarda il processo a suo carico per presunti atti violenti, non è sua intenzione quella "di sottrarmi a un procedimento penale", bensì "essere processata secondo giustizia, cioè nel rispetto dei diritti fondamentali, secondo un giusto processo, con un uguale trattamento davanti alla legge e nel rispetto del principio di proporzionalità", aggiunge nel suo primo punto stampa all'Eurocamera di Bruxelles. La decisione sulla revoca spetterà al "Parlamento europeo che deciderà tramite una votazione". Tuttavia lei si augura sinceramente e si aspetta che comunque "l'Europa, il Parlamento europeo, si schieri a difesa dei diritti fondamentali, a difesa della presunzione d'innocenza, del principio di proporzionalità e del rispetto dello Stato di diritto", ha evidenziato.

Al fianco di Ilaria Salis, a sostenerla c'era anche Nicola Fratoianni e l'ex sindaco di Riace Mimmo Lucano. Secondo il segretario di Sinistra Italiana con la decisione presa dalla Lombardia "siamo oltre il ridicolo della strumentalità, in una vicenda che vede Ilaria Salis oggetto di una sorta di politica dell'accanimento", sostiene. Per colui che ha sostenuto più vigorosamente la candidatura della Salis, i 90mila euro che le hanno chiesto riguarda un "accertamento di oltre dieci anni fa. Dopo di quello, niente più, non c'è nulla che dimostri che quella cifra che sia un credito reale ed esigibile", si dice convinto.

"La verità è le lotte sociali non possono essere trattate come questioni di ordine pubblico", ma hanno a che fare "con il diritto all'abitare". Che questo diritto debba appartenere a chi segue pedissequamente la legge o viceversa a chi la vìola, non è dato però sapere in maniera chiara.

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