I «grandi amori» fanno dei giri immensi e poi ritornano. Renzi e Calenda, dopo il divorzio (e il tracollo elettorale alle Europee), preparano il matrimonio bis. La data delle nozze è fissata in autunno. Quando, smaltita la delusione per il flop elettorale, Azione e Italia Viva andranno a celebrare i rispettivi congressi.
I renziani mettono sul tavolo la proposta di rifondare il Terzo Polo. Con una condizione non trattabile: il leader dovrà essere un profilo nuovo. Renzi e Calenda dovranno farsi da parte. Si fa il nome di Mara Carfagna. Ma per ora è solo una mossa renziana per aprire un canale di trattativa tra i calendiani.
«Abbiamo deciso - annuncia Renzi - che tutti i nostri dirigenti e iscritti si confronteranno in un congresso libero e contendibile in autunno. Noi siamo per costruire in modo democratico, dal basso, una casa comune per tutti i riformisti, libdem e popolari. E pensiamo che il primo gesto per dare una mano alla costruzione di questo processo debba arrivare da chi ha avuto responsabilità in passato: non può essere nessuno di noi a gestire questo passaggio. Con uno slogan: terzo polo con un terzo nome alla guida. Credo che sia difficile essere per me più chiaro di così».
Azione non abbocca: «La serialità di costruire intese elettorali sempre con uno scopo: te stesso e la tua elezione. Al parlamento italiano con noi, al parlamento europeo con Più Europa. Cambia il soggetto ma lo scopo è sempre lo stesso. E il minuto dopo non esiste più nulla. Il progetto, il sogno, il volare alto: questo è ciò che si scomoda in campagna elettorale. Ottenuto il risultato, nessuna disponibilità vera, reale Calenda, Bonino, la signora Mastella, Cecchi Paone, tutto utile se porta una manciata di voti in più. No, questo non è nessun terzo polo e nessuno spazio politico nuovo, bello, coraggioso. È solo l'ennesimo modo di sfangare la tornata elettorale. Ma non funziona», ribatte Matteo Richetti.
Da separati, Calenda e Renzi sono destinati all'estinzione. Clemente Mastella (fresco di passaggio in Iv) prova a fare il pontiere: «Ritiro la querela a Calenda se decide di fare il centro tutti insieme» annuncia a Un Giorno da Pecora.
Nel partito di Renzi si continuano a fare i conti per il mancato raggiungimento del quorum.
Se Renzi si fosse candidato anche nel Nord est con ogni probabilità sarebbe stata centrata la soglia del 4. Ma c'è stato il veto di Più Europa per candidare Antonella Soldo, l'attivista famosa per aver regalato a Matteo Salvini una piantina di cannabis. E così il sogno di sbarcare (tutti) a Bruxelles è andato in fumo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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