
La decisione di revoca dell'immunità parlamentare per il deputato europeo polacco Adam Jerzy Bielan, parte del gruppo dell'Ecr (i conservatori e i riformisti) potrebbe ripercuotersi anche su Ilaria Salis. Il caso di Bielan fa riferimento a una denuncia di diffamazione avanzata in relazione ad alcune dichiarazioni fatte dall'Eurodeputato in una trasmissione radiofonica. Il polacco fece riferimento a uno scandalo sul Centro nazionale per la ricerca e lo sviluppo della Polonia, che nel Paese dell'est Europa fece molto clamore. Denunciò FiveRand, società guidata da Michał Krzymowski e PrzemysławWipler e per questo venne querelato per diffamazione.
Ora, un tribunale polacco vuole procedere con il processo a carico di Bielan e ha inviato la richiesta di revoca dell'immunità al Parlamento europeo. La commissione affari giuridici ha preso in carico la richiesta e ha stabilito che per il polacco non possa sussistere l'immunità per questo caso specifico. E il motivo di questa decisione è molto elementare ma è soprattutto fondamentale per capire la ratio: l'immunità parlamentare vale esclusivamente per fatti attinenti il suo mandato. Il che ha senz'altro una logica forte e democratica, perché il parlamento europeo garantisce ai suoi membri di poter svolgere in piena serenità il mandato che gli è stato affidato ma non ha senso che intervenga anche su contenzioni precedenti l'elezione.
Come riferito da il Tempo, nella decisione si legge che "considerando che l’immunità parlamentare è intesa a proteggere il Parlamento e i deputati che lo compongono da procedimenti penali relativi ad attività svolte nell’esercizio del mandato parlamentare e che non possono essere disgiunte da tale mandato", il Parlamento europeo "non ha potuto constatare l’esistenza di fumus persecutionis, cioè elementi di fatto che indichino che le azioni giudiziarie in questione siano state intentate al fine di danneggiare l’attività politica del deputato in quanto membro del Parlamento europeo".
E ora si arriva al caso Salis, che il Juri dovrà prendere in considerazione prossimamente. I fatti che le vengono contestati dall'Ungheria sono relativi al 2023, quindi ben prima che lei venisse eletta al parlamento europeo. Anzi, la sua elezione al parlamento europeo è stata voluta per sottrarsi al processo in Ungheria e, quindi, per ottenere la scarcerazione. Se venisse utilizzata la stessa ratio adottata per Bielan, e non c'è motivo per cui non dovrebbe, l'immunità dell'eurodeputata di Avs cadrebbe per il fatto specifico. Quindi Salis dovrebbe sottoporsi regolarmente al processo di Budapest.
Negli ultimi mesi, l'europarlamentare ha spesso rivolto appelli quasi disperati affinché non le venga revocata l'immunità ma questo precedente è senz'altro pesante e non potrà essere ignorato nella valutazione del suo caso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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