Ilaria Salis è sbarcata in tv, ovviamente da Fabio Fazio, per presentare il suo nuovo libro edito da Feltrinelli. "Vipera ha una stratificazione di significati. Quello letterale, emotivo e simbolico. A livello letterale mi ha colpito perché quando sono stata con la polizia ungherese non capivo ma mi aveva colpito questa parola", ha spiegato l'europarlamentare eletto per uscire dal carcere con il gruppo Avs.
"Pensavo fosse un modo dispregiativo nei miei confronti poi ho capito che vipera è il bastone telescopico che un agente con una strana barbetta mi aveva infilato nel marsupio che avevo a tracolla. Mi hanno scendere dal taxi, mi ammanettano dietro la schiena senza dare spiegazioni e sono stata portata su un furgone che si trovava parcheggiato a bordo strada. Questa donna mi ha perquisita per capire se avessi qualcosa addosso e mi ha detto di andare in questura per un controllo", ha proseguito Salis. "Ero lì per manifestare contro il Giorno dell'Onore. Ho fatto 15 mesi di carcere preventivo senza elementi a mio carico. Se ci fossero stati elementi a fondamento di queste accuse credo che il processo si sarebbe chiuso molto prima. Il problema è che questo processo per il governo ungherese è politico", ha accusato l'europarlamentare.
"Se in tribunale non si è ancora compiuto, più e più volte sono stata bersaglio di dichiarazioni pesanti rilasciati da esponenti del governo e dallo stesso Orban. Dicono che merito una pena esemplare. Non penso che sia un accanimento nei miei confronti come persona ma contro gli antifascisti. Il governo Orban tollera la Giornata dell'Onore. Quando sono uscita dal carcere ho scoperto che dei neonazisti hanno aggredito delle persone che hanno riportato lesioni gravi: due di loro arrestati in flagranza e rilasciati dopo 2 giorni di fermo. Io sono stata accusata di fatti arbitrari e sono rimasta 15 mesi in prigione in condizioni difficili", ha proseguito Salis. Ha raccontato che la sua permanenza in carcere "è stata dura anche per la pressione che le guardie mettono addosso. Io non ho parlato per più di 6 mesi con la famiglia. Quando sono arrivata in questura mi hanno fatta spogliare e vestire con abiti vestiti e logori. Ho indossato per due mesi e mezzo stivali con tacchi a spillo. Non facevano passare che il consolato italiano ha cercato di portarmi e sono rimasta con un paio di mutande e di calzini per un mese e mezzo".
L'europarlamentare ha aggiunto che "dopo tutti i tentativi mi negano i colloqui e di parlare al telefono con i miei genitori perché sostenevano ci fosse inquinamento delle prove. Sono riuscita dopo 6 mesi a parlare con loro e a vederli dopo 8 mesi". Ora, ha proseguito, "la situazione è ancora aperta. Sono stata liberata e il processo è sospeso perché sono stata eletta. Ma l'Ungheria ha pensato ha chiesto al parlamento la revoca dell'immunità. Una strumentalizzazione politica di questo caso giudiziario. Ora il parlamento è chiamato a decidere con una procedura che si svolge in una commissione dedicata a porte chiuse. Spero che i miei colleghi si rendano conto della situazione e che non può esserci un processo giusto in Ungheria".
Alle accuse di sostiene che lei occupa le case e viola la proprietà privata, Salis si è difesa sostenendo che "i movimenti di lotta per la casa occupano case pubbliche che sono lasciate sfitte. Le case di edilizia popolare sono fatte per essere assegnate a chi ha bisogno.
Delle persone che non hanno la casa, da soli o con i movimenti entrano nelle case abbandonate. Sono palazzi pubblici fatti per essere abitati dalle persone che non possono permettersi una casa e non hanno altro modo per avere un tetto sulla testa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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