Scontro Ungheria-Ue sull'immigrazione: Orban pronto a citare in giudizio Bruxelles

Budapest ha intenzione di chiedere un risarcimento per i circa 2 miliardi di euro spesi per proteggere il confine esterno della zona Schengen

Scontro Ungheria-Ue sull'immigrazione: Orban pronto a citare in giudizio Bruxelles
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Clima di altissima tensione tra Ungheria e Unione europea sul dossier immigrazione. Secondo quanto reso noto dal ministro ungherese incaricato della Presidenza del Consiglio Gergely Gulyas e confermato dal portavoce Zoltan Kovacs, il governo guidato da Viktor Orban è pronto a citare in giudizio Bruxelles. Il ministro per gli Affari europei Janos Boka ha ricevuto un mandato per negoziare con la Commissione guidata da Ursula von der Leyen in merito a una sentenza della Corte relativa alle politiche migratorie.

Gulyas ha rimarcato che la posizione di Budapest in materia di immigrazione è in linea con i risultati del referendum del 2016, che si è opposto categoricamente al reinsediamento forzato dei migranti. Il ministro ha evidenziato che“la volontà del popolo ungherese è chiara”, quindi il governo ora impegnerà le sue energie a bloccare qualsivoglia politica migratoria imposta dall’Ue. Ma non è tutto. L’Ungheria è infatti intenzionata a chiedere a Bruxelles un risarcimento per il denaro speso – circa 2 miliardi di euro – per proteggere il confine esterno della zona Schengen.

Nel suo intervento, Gulyas ha aggiunto che l’Ungheria ha finanziato questo sforzo economico senza ricevere alcun tipo di supporto finanziario da parte dell’Unione europea. Per questo motivo il governo di Orban è pronto a passare alle vie legali. E ancora, riflettendo sullo stato attuale dell'accordo di Schengen, il ministro incaricato della Presidenza del Consiglio ha puntato il dito contro l'introduzione da parte della Germania di controlli alle frontiere interne all'Ue, definendola una prova del fatto che la mancata protezione delle frontiere esterne mina l'intero sistema Schengen.

Ricordiamo che la scorsa settimana il governo ungherese ha annunciato di voler inviare direttamente a Bruxelles i richiedenti asilo che raggiungono l’Ungheria con

una flotta di autobus che farà viaggi di sola andata. Una provocazione in risposta alla multa da 200 milioni di euro fatta dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea per violazione delle norme europee sul diritto d’asilo.

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