Trump domani alle 22 annuncerà i dazi: "Efficacia immediata". Ue: "Reagiremo"

La Commissione europea aspetterà domani "per calibrare al meglio la risposta europea" agli annunciati dazi americani. Lo ha indicato la presidente von der Leyen parlando al Parlamento europeo riunito a Strasburgo

Trump domani alle 22 annuncerà i dazi: "Efficacia immediata". Ue: "Reagiremo"

Domani alle 22 Trump annuncerà i dazi. E avranno "efficacia immediata". Lo ha dichiarato ai giornalisti la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, come riporta la Cnn. Che ha aggiunto: "Domani sarà ricordato come uno dei giorni più importanti nella storia moderna americana. Trump annuncerà la decisione domani. Non voglio anticipare il presidente. È ovviamente un giorno molto importante. Lui è con il suo team per il commercio e i dazi in questo momento, a perfezionarlo per assicurarsi che questo sia un accordo perfetto per il popolo americano e per i lavoratori americani", ha aggiunto.

Intanto davanti all'assemblea plenaria del Parlamento europeo riunita a Strasburgo, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha affrontato il tema dei dazi. "Tanti europei si sentono profondamente scoraggiati dagli annunci provenienti dagli Stati Uniti. Sia chiaro: l’Europa non ha iniziato questo scontro. Riteniamo che sia sbagliato. Ma il messaggio che voglio trasmettervi oggi è anche che abbiamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno per proteggere la nostra gente e la nostra prosperità".

"La nostra risposta immediata (ai dazi Usa, ndr) è unità e determinazione. Sono già stata in contatto con i nostri capi di Stato e di Governo sui prossimi passi. Oggi abbiamo il dibattito parlamentare. E valuteremo attentamente gli annunci di domani per calibrare la nostra risposta. Il nostro obiettivo è una soluzione negoziata. Ma naturalmente, se necessario, proteggeremo i nostri interessi, la nostra gente e le nostre aziende. Voglio essere molto chiara sullo scopo della nostra risposta. Pensiamo che questo confronto non sia nell’interesse di nessuno. Il flusso di beni e servizi tra noi è quasi in equilibrio", aggiunge. "Siamo disposti a lavorare sulla bilancia commerciale di beni e servizi. Questa è la più grande e prospera relazione commerciale al mondo. Staremmo tutti meglio se potessimo trovare una soluzione costruttiva. Allo stesso tempo, deve anche essere chiara: l’Europa non ha iniziato questo scontro. Non vogliamo necessariamente vendicarci, ma abbiamo un piano forte per vendicarci se necessario".

"Il secondo elemento della nostra strategia" contro i dazi Usa "è la diversificazione", prosegue von der Leyen. "Il commercio va dove c'è il business case. Apriremo le porte verso mercati in rapida crescita attraverso il mondo. L'Europa ha già accordi commerciali in atto con 76 paesi. E ora stiamo ampliando questa rete. Abbiamo appena concluso accordi commerciali con Mercosur, Messico e Svizzera. Abbiamo lanciato la prima Clean Trade and Investment Partnership con il Sudafrica. Puntiamo a concludere un accordo commerciale con l'India entro la fine dell'anno. Siamo impegnati in intense trattative con Indonesia e Thailandia. E più avanti questa settimana, il presidente Costa e io ci recheremo a Samarcanda, per il primo vertice tra Unione Europea e Asia Centrale. L'Europa è sempre stata un continente commerciale. Colleghiamoci con i nuovi cuori pulsanti dell'economia globale. Il nostro messaggio è chiaro: l'Europa è affidabile, prevedibile e aperta a un commercio equo".

"I dazi sono tasse, che saranno pagate dalla gente - argomenta la presidente della Commissione europea -. I dazi sono tasse per gli americani sui loro generi alimentari e sulle loro medicine. I dazi alimenteranno solo l’inflazione. Esattamente l’opposto di ciò che vogliamo ottenere. Le fabbriche americane pagheranno di più per i componenti prodotti in Europa. Ciò costerà posti di lavoro. Creerà un mostro burocratico di nuove procedure doganali. Sara un incubo per tutti gli importatori statunitensi. E oggi nessuno ne ha bisogno, né negli Stati Uniti né in Europa".

"Secondo il Fondo monetario internazionale - aggiunge von der Leyen - le barriere del mercato interno europeo equivalgono a una tariffa del 45% per la produzione e del 110% per i servizi. Semplicemente non può essere così. Questo deve cambiare ora. Per questo ho incaricato il vicepresidente Stéphane Séjourné di elaborare proposte concrete e coraggiose il mese prossimo per rimuovere alcune di queste barriere e impedirne di nuove. Queste riforme sono attese da tempo. E ora sono diventate più urgenti che mai. In un’economia globale in tempesta, il mercato unico è il nostro porto sicuro. Trent’anni dopo che Jacques Delors ha posato la sua prima pietra, è tempo di finire il lavoro".

In Europa, continua von der Leyen, "ci sono troppi ostacoli che vincolano le nostre attività. E dobbiamo fare i compiti. Mario Draghi ha ragione quando dice che le barriere interne elevate sono molto più dannose per la crescita di qualsiasi dazio. Il mercato unico è nato per abbattere le barriere tra i nostri Paesi. Per eliminare dogane e dazi. E per rendere gli affari facili all'interno dell'Europa". Per la presidente della Commisione "dobbiamo tornare a quell'idea e realizzarla. Deve essere più facile per le pmi vendere lo stesso prodotto in tutti gli Stati membri, invece di rietichettarlo 27 volte per rispettare le leggi nazionali".

Rispondendo a Strasburgo ad una domanda sulle parole in aula dalla presidente von der Leyen riguardo ai dazi decisi dall’amministrazione americana, il vice ministro agli Esteri, Edmondo

Cirielli, ha commentato: "All’Italia non piacciono mai i toni forti, comprendiamo che i dazi implicano una risposta ma pensiamo che la prima risposta deve essere quella negoziale, è necessario evitare toni alti".

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